lunedì 9 novembre 2015

Arma dei Carabinieri (*)
Nucleo di Polizia Giudiziaria di [omissis]
VERBALE DI INTERCETTAZIONE DI CONVERSAZIONI O COMUNICAZIONI
(ex artt. 266,267 e 268 C.P.P.)
L'anno 2015, lunedì 9 novembre, in [omissis] presso la sala ascolto sita al 6o piano
della locale Procura della Repubblica, viene redatto il presente atto.
VERBALIZZANTE
M.O Osvaldo Spengler
FATTO
Nel corso dell'attività tecnica di monitoraggio ambientale svolta nell'ambito della procedura riservata n. 642/2, autorizzazione COPASIR 3636/3b [Operazione NATO “SCAMBIAMOCI UN SEGNO DI PACE” N.d.V.] è stata intercettata, in data 08/11/2015, ore 02.34 antimeridiane, presso la Casa di Santa Maura, una conversazione intercorsa tra S.S. SANCHO I e PERSONA IGNOTA. Si riporta di seguito la trascrizione integrale della conversazione summenzionata:

[omissis]


PERSONA IGNOTA: “Psss…sveglia!”
S.S. SANCHO I: “Eh? Eh? Chi c’è?”
PERSONA IGNOTA: “Io.”
S.S. SANCHO I: “Io chi? Dove sei?”
PERSONA IGNOTA: “Qua.”
S.S. SANCHO I [tra sé]: “E’ un sogno, questo è un sogno…”
PERSONA IGNOTA: “Se preferisci…”
S.S. SANCHO I [accende la luce, tra sé]: “Qua non c’è nessuno…lo stress, dev’essere lo stress…”
PERSONA IGNOTA: “Ma sei proprio de coccio, come si dice qua! Ti mandano il fulmine sul cupolone di San Pietro, poi il gabbiano e il corvo che attaccano la colomba, e tu niente, non fai una piega. Ti vengo a parlare in camera tua, e tu nisba. Cosa vuoi, la raccomandata AR?”
S.S. SANCHO I: “Chi sei?”
PERSONA IGNOTA: “Finalmente! Facciamo un passo avanti. Sono il professor Pareto.”
S.S. SANCHO I: “Chi?!”
PERSONA IGNOTA: “Pareto, Vilfredo Pareto. Mi conosci?”
S.S. SANCHO I: “Il nome non mi è nuovo…forse, ho letto qualcosa di tuo, tanto tempo fa…sei un sociologo, no? Ma scusa, tu non sei…”
PERSONA IGNOTA: “…sono morto, sì. Ero un sociologo, adesso come adesso ho altri impegni: sai, in Purgatorio la sociologia non serve tanto.“
S.S. SANCHO I. “Ma tu non eri quello che prendeva in giro la virtù? Non dicevi che Dio, fede, religione e morale sono solo invenzioni per manipolare gli sciocchi? E non sei all’Inferno?”
PERSONA IGNOTA: “I virtuisti, prego: prendevo in giro i virtuisti, tutt’altra cosa dalla virtù. Quanto al resto, ammetto che dopo morto la verità delle cose mi ha fatto una grossa sorpresa. Ma io la verità delle cose non l’ho temuta mai, anzi: l’ho sempre cercata per guardarla bene in faccia. Ecco perché non sono all’Inferno.”
S.S. SANCHO I. “E perché sei qui?”
PERSONA IGNOTA: “Viene un angelo e mi fa: ‘Senta, prof. Pareto, ce lo fa un piacere?’ ‘Dipende,’ dico io (non si sa mai, sono furbi come diavoli quelli). ‘Qui c’è il papa che riforma, riforma, parla tanto, parla troppo, a volte senza pensare,…insomma: ha bisogno di una lezioncina. Noi non ci sta a sentire perché siamo simbolici, dice lui…’ ‘Come simbolici?!’ ribatto io. ‘Ma sì, un modo cortese per dire che non esistiamo…’ E qua ci siamo fatti una risata; spiritoso l’angelo, alla mano. Certo, era un angelo di bassa forza, gli angeli d’élite hanno tutt’altro stile, ti mettono una soggezione…insomma, gli rispondo: “Mi scontate tre secoli e ci vado.’ ‘Due’ contratta lui. ‘Mi volete sì o no?’ gli faccio io, a muso duro. E lui molla: hanno questa cosa della bontà che un po’ li frega…”
S.S. SANCHO I: “Allora esistono davvero?”
PERSONA IGNOTA: “Chi, gli angeli? Certo, proprio tu me lo domandi? Comunque, la vuoi sentire o no la lezioncina? Tanto per me è lo stesso, i tre secoli di sconto me li becco in ogni caso.”
S.S. SANCHO I [pausa]: “Sì.”
PERSONA IGNOTA: “Bene. Vado al punto, che di chiacchiere ne fai già tu parecchie. Visto che sei una persona intelligente, ti faccio una lezione in tre assiomi: tu poi unisci i puntini da solo. Sei pronto?”
S.S. SANCHO I: “E dai!”
PERSONA IGNOTA: “Così mi piaci, reattivo! Allora, assioma uno: ‘Si può porre come norma generale che una fede qualsiasi, quanto più procura di conciliarsi colla scienza, tanto più rapidamente decade.’ Assioma due: ‘Si vede ora quanto sia grande soggettivamente il valore del concetto dell'uguaglianza degli uomini, che oggettivamente è nullo. Esso è il mezzo comunemente usato, specialmente ai tempi nostri, per torre di mezzo un'aristocrazia e sostituirla con un'altra.’ Assioma tre: ‘In Europa, dal medio evo sino verso il secolo XVIII, non era lecito di discorrere delle religioni che non fossero la cristiana, se non come di funesti errori; ora è sorta una religione umanitaria-democratica, e questa sola è vera e buona; le altre, compresa la cristiana, sono false e perniciose’.  E adesso datti da fare tu. Buon lavoro e buonanotte.
S.S. SANCHO I: “Professore! Professore! [pausa] Può ripetere? Non ho capito!”

Letto, confermato e sottoscritto
L’UFFICIALE DI P.G.
M.o  Osvaldo Spengler


(*) "Trattasi" -   tanto per non cambiare stile,  quello  della  Benemerita...  -   di ricostruzioni che sono  frutto della mia  fantasia di  autore e commediografo.  Qualsiasi riferimento  a fatti o persone  reali  deve ritenersi puramente casuale. (Roberto Buffagni)


Chi è il  Maresciallo Osvaldo Spengler?  Nato a Guardiagrele (CH) il 29 maggio 1948 da famiglia di antiche origini sassoni (carbonai di Blankenburg am Harz emigrati nelle foreste abruzzesi per sfuggire agli orrori della Guerra dei Trent’anni), manifestò sin dall’infanzia intelletto vivace e carattere riservato, forse un po’ rigido, chiuso, pessimista. Il padre, impiegato postale, lo avviò agli studi ginnasiali, nella speranza che Osvaldo conseguisse, primo della sua famiglia, la laurea di dottore in legge. Ma pur frequentando con profitto il Liceo Classico di Chieti “Asinio Pollione”, al conseguimento della maturità con il voto di 60/60, Osvaldo si rifiutò recisamente di proseguire gli studi, e si arruolò invece, con delusione e sgomento della famiglia, nell’Arma dei Carabinieri. Unica ragione da lui addotta: “Non mi piace far chiacchiere .” (Com’è noto, il carabiniere è “uso a obbedir tacendo”). Mise a frutto le sue doti di acuto osservatore dell’uomo in alcune indagini rimaste celebri (una per tutte: l’arresto dell’inafferrabile Pino Lenticchi, “il Bel Mitraglia”). Coinvolto nelle indagini su “Tangentopoli”, perseguì con cocciutaggine una linea d’indagine personalissima ed eterodossa che lo mise in contrasto con i magistrati inquirenti. Invitato a chiedere il trasferimento ad altra mansione, sorprese i superiori proponendosi per la sala ascolto della Procura di ***. Richiesto del perché, rispose testualmente: “Almeno qui le chiacchiere le fanno gli altri.”
***

Roberto Buffagni è un autore teatrale. Il suo ultimo lavoro, attualmente in tournée, è Sorelle d’Italia – Avanspettacolo fondamentalista, musiche di Alessandro Nidi, regia di Cristina Pezzoli, con Veronica Pivetti e Isa Danieli. Come si vede anche dal titolo di questo spettacolo, ha un po’ la fissa del Risorgimento, dell’Italia… insomma, dell’oggettistica vintage...






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