Chiesa Cattolica in crisi
Da Francesco a Francesco
Ieri,
per ragioni di lavoro, ho
conversato a lungo con alcuni cattolici,
persone semplici, né di destra né di sinistra,
praticanti, alcuni di più, altri meno, ma tutti concordi nell’asserire
che “se la Chiesa Cattolica
fosse rimasta povera dando retta a San
Francesco, oggi non si troverebbe nei
guai”.
Il
sentire comune del “cattolico medio” può
sorprendere - non il sociologo però - per la sua ingenuità. Ma le persone - la famigerata “gente” - sono
fatte così: o credono a tutto: “una
Chiesa di santi” o credono a niente: “una Chiesa di demoni”; si va da un eccesso
di ingenuità all’altro. Pareto docet.
La
sociologia invece insegna che se la
Chiesa di Roma si fosse concretamente ispirata a San
Francesco, non esisterebbe più da secoli: priva di risorse economiche e
spogliata di ogni proprietà dal potere
laico, in alto si sarebbe asservita
ai nascenti poteri statali, in basso avrebbe dato vita a sette, dai riti molto diversi, più superstiziose che religiose, e animato gruppi dediti a una povera carità, condannati a finire nell'orbita - se non del tutto fagocitati - della nascente assistenza statale.
Le
risorse economiche sono fondamentali. Di una Chiesa economicamente debole, i
nemici avrebbero fatto (e possono sempre) fare un solo boccone. Ecco la lezione politologica. Però il
cristianesimo predica la povertà. E qui
affiora la contraddizione che ha prodotto per secoli lotte e fratture. Contraddizione
che, all’interno del cattolicesimo, alcuni papi hanno gestito con realismo
politico, altri meno (soprattutto nella seconda metà Novecento), conciliando
accorto uso delle risorse e retorica della povertà (*).
Papa
Francesco potrebbe avere spezzato questo equilibrio in favore dell’altro Francesco.
Sicché, anche se prematuro parlare di catastrofiche crisi finali, la Chiesa
rischia di pagarne le conseguenze in termini di ulteriori fratture e divisioni, favorendo il vero nemico (**) che, sociologicamente parlando, non è rappresentato dai ricchi ma dal potere laico.
Carlo Gambescia
(*) Al riguardo si veda, come dire, per le linee guida, che vanno oltre il periodo indicato nel titolo: J.F. Pollard, L'Obolo di San Pietro. le finanze del papato moderno: 1850-1950, Il Corbaccio 2006.
(**) Dal punto di vista della Chiesa, ovviamente, in quanto potere religioso, istituzionalizzato, e quindi opposto a quello laico, altrettanto istituzionalizzato.
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