Bologna e Roma, nuove alleanze anti-Renzi a destra e sinistra
La politica si fa con chi "ci sta"...
La
politica, piaccia o meno, si fa con quello che c’è e
non con quello non c’è. Insomma, con le forze politiche che, di volta in volta, "ci stanno". Così Berlusconi prova a ricostruire con Meloni e Salvini un centro-destra assai diverso da quello degli anni d’oro, perché spostato più a destra e con Forza Italia boccheggiante. A sinistra, invece, il neonato SI, per ora ricco solo di
ex colonnelli, attraverso Fassina, prova a offrirsi a Grillo per le comunali: fa politica con quello che c’è, a sinistra del Partito Democratico. Secondo
alcuni osservatori, destra e sinistra, radicalizzando le posizioni, rischiano di frammentare ulteriormente il quadro politico, favorendo, quando si voterà, la vittoria di
Renzi, già abilissimo di suo nel conquistare i moderati.
Però
la si può vedere anche in altro modo, proprio partendo da una possibile
alleanza romana tra M5S e SI (che però i pentastellati, ufficialmente avrebbero
già rifiutato): destra e centro-sinistra in pezzi, vittoria facile della sinistra più radicale:
quella di coloro che dicono SI a Grillo. A Roma, potrebbe nascere una nuova alleanza del terzo tipo per
le politiche, quantomeno per vincere al ballottaggio.
Stesso
discorso a destra. L’idea dell’alleanza, FI-Lega-FdI - quello che c’è - dal
punto di vista elettorale (lasciando perdere i programmi, ridicoli: tutto a tutti...) potrebbe
funzionare per raggranellare qualche voto in più. Ma probabilmente, non per
vincere o arrivare al ballottaggio… Pertanto quello che c’è, miracoli a parte, talvolta rischia di non bastare. Dal momento che i voti di
centro potrebbero finire - tutti - nelle tasche di Renzi. Ma l’ex Sindaco
fiorentino, a sua volta, potrebbe arrivare al ballottaggio - parliamo delle
politiche - e poi perdere contro il Movimento Cinque Stelle rafforzato dai voti di SI, con una destra divisa, tra non
voto e voto a Renzi per evitare il peggio… Inoltre ai voti di SI,
potrebbero aggiungersi quelli del “proviamola nuova”, l'area vasta degli scontenti di Salvini,
Meloni, Berlusconi, Renzi… Insomma, un mezzo terremoto.
Pertanto,
in prospettiva - certo, molto dipenderà
dal voto amministrativo ma anche dalla forma definitiva che prenderà la legge elettorale -
scorgiamo un ballottaggio tra Renzi e Grillo. A quel punto i moderati, di tutti i partiti, visto che la politica, si
fa con quello che passa il convento, non potranno non turarsi il naso e votare per l’ex Sindaco di Firenze. Ma potrebbe non bastare.
La politica, ripetiamo, si fa con quello
che c’è. Berlusconi, iniziò la sua volata raccattando Fini e resti vari della
Prima Repubblica… L’Ulivo di Prodi nel
1996 mise insieme post-democristiani e post-comunisti, appoggiando addirittura in
molti collegi i candidati di Rifondazione…
Ovviamente,
poi governare, è un’altra cosa.
Carlo Gambescia
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