La notizia è di
oggi. E a prima vista colpisce nel segno. Perché annuncia
la possibilità di rendersi conto secondo per secondo -
basta un pc - delle nascite e delle morti che avvengono nel
mondo.
In realtà, quando
poi si va leggere, si scopre che si tratta più
semplicemente di un' infografica simulativa. Detto
altrimenti: di una grafica basata sulla rielaborazione di
dati statistici reali ma pregressi. ( http://www.corriere.it/tecnologia/13_novembre_05/mappa-morti-nascite-mondiale-d01b9696-4625-11e3-9b53-d1d90833aa3d.shtml ). Insomma, quasi come quel
che accade con Street view di Google maps,
dove le immagini delle vie e piazze focalizzate
non sono riprodotte in tempo reale, cosicché, spesso,
congiunti e amici scoprono persone care, estinte da
tempo, immortalate vive e vegete sulla porta di casa, in giardino o a
passeggio. Inutile insistere sulla natura macabra della scoperta.
Tecnologia
visuale e morte, ecco due argomenti che meriterebbero attenzione. Si è
cominciato con la fotografia, poi con il cinema, la televisione e
così via.
Le immagini, come
altri veicoli sociali, con il tempo acquisiscono forza propria, finendo
per sostituire, come è stato osservato, alla realtà la rappresentazione della
realtà. Al caro estinto si sostituisce la sua immagine: alla
morte il simulacro del morto. Il trapassato in qualche misura
continua a vivere, ma solo quale “cosa” altra,
neutra, rispetto a ciò che egli era in vita: sangue,
carne, passioni, idee. Come accade nell’infografica simulativa
tanti puntini colorati si accendono e si spengono, vita e morte si
intersecano, come le lancette di un orologio da parete. Segnano il tempo che
passa. E noi? Le guardiamo ogni tanto, talvolta distrattamente. E
comunque non per riflettere su quanta vita ci resta e magari
sulla sua qualità, ma solo per scoprire, con un solo colpo
d'occhio, se siamo in ritardo o meno sul programma della giornata …
Il simulacro, ecco
il punto, fa perdere di vista l'essenziale.
Carlo Gambescia
Nessun commento:
Posta un commento