La
casa della poesia
La casa della poesia che
noi abitiamo non ha porte. Tutti sono liberi di entrare e di sedersi alla mensa
della parola.
La casa della poesia che noi frequentiamo non ha finestre. Il vento del cambiamento soffierà libero nelle stanze e nei nostri cuori.
La casa della poesia è la libertà che è sempre partecipazione.
La casa della poesia che noi frequentiamo non ha finestre. Il vento del cambiamento soffierà libero nelle stanze e nei nostri cuori.
La casa della poesia è la libertà che è sempre partecipazione.
Le case della poesia sono
tante. Ci sono quelle che sanno essere alveari di brulicante umanità sincera e
autentica e quelle che predicano l'accoglienza e attuano l'esclusione.
Nelle case della poesia si
insegna l'amore. Sotto il suo tetto non c'è invidia e ipocrisia ma soltanto una
comunità che sa riconoscersi perché si ama
La vera casa della poesia è
prima di tutto una comunità di uomini liberi che si accolgono fra loro e sanno
accogliere chi desidera entrare.
La vera casa della poesia ha delle solide fondamenta se dalle sue radici germoglia sempre la verità.
Bussate e vi sarà aperto. Troverete sempre gli altri a attendervi per crescere insieme nel comune senso della condivisione.
Eppure continuano a sorgere case della poesia che si danno lo statuto di consorterie.
La vera casa della poesia ha delle solide fondamenta se dalle sue radici germoglia sempre la verità.
Bussate e vi sarà aperto. Troverete sempre gli altri a attendervi per crescere insieme nel comune senso della condivisione.
Eppure continuano a sorgere case della poesia che si danno lo statuto di consorterie.
Sottovoce la poesia
racconta quello che c'è da compiere. Senza mai alzare la voce il cuore del
poeta è nel divenire la storia di tutti gli uomini e delle cose della vita tra
il crede e il conoscere, sempre in stato di vigilanza.
La casa della poesia non
deve essere un obitorio del pensiero, ma un fermento continuo di idee che
camminano sulle gambe e nei cuori degli uomini che si sentono vivi insieme
oltre ogni convenienza e opportunismo.
La casa della poesia ha
bisogno di operai delle idee e di artigiani della parola. Non ci servono
multinazionali della cultura, ma soltanto fabbriche in cui il lavoro
intellettuale di ognuno è il lavoro di tutti.
La casa della poesia è la
provincia dell'uomo e non un circo di pagliacci che fanno ridere i poveri di
spirito.
Nicola Vacca
Nicola
Vacca è nato a Gioia del Colle e vive a Salerno. È scrittore, opinionista,
critico letterario, operatore culturale. Firma di testate prestigiose,
attualmente collabora con la Fondazione Alfonso Gatto e la rivista
"Satisfiction". Tra i suoi libri di poesia, ricordiamo, Civiltà
delle anime (Book) , Incursioni nell’apparenza (
Manni), Esperienza degli affanni, Almeno un grammo di
salvezza (Edizioni Il Foglio), Mattanza dell' incanto (
Marco Saya Edizioni), Nello stesso posto (Calenda166).
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