e la destra priva di
curiosità
Oggi su
“Repubblica” è apparsa la risposta di Papa Bergoglio a due lettere
di Eugenio Scalfari - sintetizzando - sul rapporti fra
credenti e non credenti. ( http://www.repubblica.it/cultura/2013/09/11/news/sintesi_lettera_bergoglio-66283390/?ref=HREA-1 )
.
Il Papa ribadisce la
necessità del dialogo e al tempo stesso il fatto che Dio, non è una
proiezione spirituale (o peggio psicologica dell’uomo), ma una realtà che
preesiste agli esseri umani, che quand’anche “venisse
a finire la vita dell'uomo sulla terra, l'uomo non terminerà di esistere e, in
un modo che non sappiamo, anche l'universo creato con lui”: idea che dal
punto di vista cristiano non fa una grinza.
Non
sappiamo cosa risponderà Scalfari. Ma è facilmente
intuibile che per un non credente al centro dell'universo vi
sia invece la coscienza individuale. Centralità, anche
sociale, e proprio per tale motivo, condannata a svanire con la
scomparsa degli esseri umani. Quindi nessuna Resurrezione, nessun
Giudizio, eccetera eccetera.
Ora,
al di là dei pur interessanti contenuti teologici dello scambio
epistolare, quel che colpisce (ma fino a un certo punto, come
spiegheremo) è il silenzio della destra giornalistica. Magari
prontissima a inseguire con “Libero” il gossip vaticano,
oppure a fare stupida ironia - sul “ Giornale”
- a proposito del Papa al cellulare.
O peggio ancora - si pensi al presuntuoso “Foglio” di Giuliano
Ferrara - insegnare al Papa come deve fare il
Papa.
A
destra, purtroppo, si guarda alla religione come puro e semplice
strumento di controllo sociale: fattore, indubbiamente importante, sociologico,
se si vuole politico, ma non teologico. Insomma, a destra manca quella
curiosità intellettuale e capacità di dialogo, tipica invece dell’intelligenza
di sinistra: curiosità, che viene bollata e liquidata come puro e
semplice opportunismo. Il che può anche essere vero. Ma non
spiega perché la Chiesa da decenni - e non solo in
Italia - continui per un verso a dialogare con la sinistra
e per l'altro a ignorare o criticare la destra.
Dire
che è tutta colpa del Concilio Vaticano II e delle insinuanti arti
seduttive possedute da comunisti e postcomunisti è semplicistico.
Evidentemente sotto c’è qualcosa di più: ciò
che amiamo chiamare il fattore curiosità. Che
etimologicamente - è bene ricordarlo - proviene dal
latino curiosum,
colui “che ha cura di qualcosa”… Nel caso specifico di tutto ciò
che avviene nella Chiesa.
Carlo Gambescia
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