lunedì 9 settembre 2013



Cara donna Mestizia,
sabato scorso, il 7 di settembre, sono andato a una festa a casa di amici. Abbiamo fatto tardi, e confesso che abbiamo anche alzato il gomito; così, ho deciso di rincasare a piedi per snebbiarmi la testa. Erano quasi le cinque del mattino di domenica 8. Che bella, Roma deserta e silenziosa! Sembrava la Roma d’altri tempi, quella che si vede soltanto in cartolina. Passeggiavo, perso nei pensieri. Ma ecco che, sul punto di svoltare in via Napoli, dietro palazzo Baracchini - dove c’era un tempo il Ministero della Guerra – ho sentito un rumore di motori accesi, un tramestio di folla frettolosa, un accavallarsi di frasi eccitate e ansiose, uno sbattere di portiere, l’avviarsi precipitoso di un convoglio di automobili…”To’, hanno aperto un locale?” mi sono chiesto. Ma quando ho girato l’angolo, con mio grande stupore ho visto che la strada era deserta: il vuoto pneumatico. Le garantisco che non avevo poi bevuto tanto: una mezza bottiglia di vino, un paio di whisky…sarò stato un po’ brillo, ma addirittura allucinare il convoglio fantasma…Lei ci crede ai fantasmi?
Fantasmi a Roma

Caro Fantasmi a Roma,
no, io non ci credo, ai fantasmi. Pare però che i fantasmi ci credano, a noi; dico a noi italiani. Altrimenti, perché mai da settant’anni precisi il suo convoglio fantasma continuerebbe a partire dallo stesso punto, allo stesso giorno e alla stessa ora? Ah, sapere dove va! Però, come lei stesso ha potuto constatare, appena vuoi capirci qualcosa, giri l’angolo, vai a guardare, e “la strada è deserta: il vuoto pneumatico”.
* * *
Cara donna Mestizia,
con un vile inganno, dopo che gli era stato garantito dal Viceré in persona un salvacondotto, mio Padre è stato catturato, gettato in prigione, costretto a dividere la vita quotidiana con gentuccia dappoco e fastidiosi, queruli animaletti che gli cospargono il doppiopetto blu di odiosi pelucchi. Con la presente avviso chi di dovere che NON FINISCE QUI! Raccolta la gloriosa bandiera della Tortuga, al timone dell’ammiraglia di famiglia, l’invitta “Forza Noi”, guiderò alla riscossa e alla vendetta tutti gli spiriti liberi e liberali! Tremino i traditori, i lacchè, gli esitanti e i vigliacchi! Viva la Filibusta & la Libertà!
Marina, la Figlia del Corsaro Nero®

Cara Marina, la Figlia del Corsaro Nero®,
volentieri pubblico la Sua lettera appassionata, che s’ispira ai più devoti sentimenti filiali. Devo però confessarLe la mia perplessità e il mio imbarazzo. Insieme alla Sua preg.ma, ho ricevuto infatti la missiva che pubblico qui di seguito.

Spett. donna Mestizia,
voci incontrollate propalano la notizia che la dott. Marina, la Figlia del Corsaro Nero®, sia intenzionata a diversificare le attività della Holding, in particolare verso il settore armamento navale.
Dette voci sono destituite di ogni fondamento, e la Holding le smentisce con la massima fermezza.
Ai sensi delle vigenti leggi sulla stampa La preghiamo di pubblicare con il dovuto risalto. RingraziandoLa sin d’ora per la cortese ospitalità, porgiamo distinti saluti.
Rag. Emerenziano Paronzini, capoufficio stampa Holding Marina, la Figlia del Corsaro Nero®

Riceviamo dal nostro Vice:

Caro Vice (di donna Mestizia),
Prima cortesemente legga qui: http://www.ilfoglio.it/soloqui/19728 . 
Si possono scrivere quindicimila battute in  aggrovigliato siculo-italiano per non dire nulla?   O meglio, soltanto  per far  intuire al lettore -    nelle ultime righe e con duemila anni di ritardo  (vabbé, si sa le ferrovie siciliane...) -    che  solo   chi  è   senza peccato può scagliare   la prima pietra? 
Grazie e cordiali saluti.
Pietradiavolo Buttaacqua.

Caro Pietradiavolo,
Ho letto, ho letto...   Anch’io, come Lei,  non apprezzo  l’autore:  uno spompato  Tom Wolfe catanese dalle simpatie nazi-islamiste. Evidentemente,  viene pagato un tanto a parola.
Cordialità
Vice (di donna Mestizia)


Roberto Buffagni è un autore teatrale. Il suo ultimo lavoro, attualmente in tournée, è Sorelle d’Italia – Avanspettacolo fondamentalista, musiche di Alessandro Nidi, regia di Cristina Pezzoli, con Veronica Pivetti e Isa Danieli. Come si vede anche dal titolo di questo spettacolo, ha un po’ la fissa del Risorgimento, dell’Italia… insomma, dell’oggettistica vintage...


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