Cara donna Mestizia,
sabato scorso, il 7
di settembre, sono andato a una festa a casa di amici. Abbiamo fatto tardi, e
confesso che abbiamo anche alzato il gomito; così, ho deciso di rincasare a
piedi per snebbiarmi la testa. Erano quasi le cinque del mattino di domenica 8.
Che bella, Roma deserta e silenziosa! Sembrava la Roma d’altri
tempi, quella che si vede soltanto in cartolina. Passeggiavo, perso nei
pensieri. Ma ecco che, sul punto di svoltare in via Napoli, dietro palazzo
Baracchini - dove c’era un tempo il Ministero della Guerra – ho sentito un
rumore di motori accesi, un tramestio di folla frettolosa, un accavallarsi di
frasi eccitate e ansiose, uno sbattere di portiere, l’avviarsi precipitoso di
un convoglio di automobili…”To’, hanno aperto un locale?” mi sono chiesto. Ma
quando ho girato l’angolo, con mio grande stupore ho visto che la strada era
deserta: il vuoto pneumatico. Le garantisco che non avevo poi bevuto tanto: una
mezza bottiglia di vino, un paio di whisky…sarò stato un po’ brillo, ma
addirittura allucinare il convoglio fantasma…Lei ci crede ai fantasmi?
Fantasmi a Roma
Caro Fantasmi a
Roma,
no, io non ci credo,
ai fantasmi. Pare però che i fantasmi ci credano, a noi; dico a noi italiani.
Altrimenti, perché mai da settant’anni precisi il suo convoglio fantasma
continuerebbe a partire dallo stesso punto, allo stesso giorno e alla stessa
ora? Ah, sapere dove va! Però, come lei stesso ha potuto constatare, appena
vuoi capirci qualcosa, giri l’angolo, vai a guardare, e “la strada è deserta:
il vuoto pneumatico”.
* * *
Cara donna Mestizia,
con un vile inganno,
dopo che gli era stato garantito dal Viceré in persona un salvacondotto, mio
Padre è stato catturato, gettato in prigione, costretto a dividere la vita
quotidiana con gentuccia dappoco e fastidiosi, queruli animaletti che gli
cospargono il doppiopetto blu di odiosi pelucchi. Con la presente avviso chi di
dovere che NON FINISCE QUI! Raccolta la gloriosa bandiera della Tortuga, al
timone dell’ammiraglia di famiglia, l’invitta “Forza Noi”, guiderò alla
riscossa e alla vendetta tutti gli spiriti liberi e liberali! Tremino i
traditori, i lacchè, gli esitanti e i vigliacchi! Viva la Filibusta & la Libertà !
Marina, la Figlia del
Corsaro Nero®
Cara Marina, la Figlia del
Corsaro Nero®,
volentieri pubblico la Sua lettera
appassionata, che s’ispira ai più devoti sentimenti filiali. Devo però
confessarLe la mia perplessità e il mio imbarazzo. Insieme alla Sua preg.ma, ho
ricevuto infatti la missiva che pubblico qui di seguito.
Spett. donna
Mestizia,
voci incontrollate
propalano la notizia che la dott. Marina, la Figlia del Corsaro Nero®, sia intenzionata a
diversificare le attività della Holding, in particolare verso il settore
armamento navale.
Dette voci sono
destituite di ogni fondamento, e la
Holding le smentisce con la
massima fermezza.
Ai sensi delle
vigenti leggi sulla stampa La preghiamo di pubblicare con il dovuto risalto.
RingraziandoLa sin d’ora per la cortese ospitalità, porgiamo distinti saluti.
Rag.
Emerenziano Paronzini, capoufficio stampa Holding Marina, la Figlia del
Corsaro Nero®
Riceviamo
dal nostro Vice:
Caro
Vice (di donna Mestizia),
Prima cortesemente
legga qui: http://www.ilfoglio.it/soloqui/19728 .
Si possono scrivere quindicimila battute in aggrovigliato siculo-italiano per non dire nulla? O meglio, soltanto per far intuire al lettore - nelle ultime righe e con duemila anni di ritardo (vabbé, si sa le ferrovie siciliane...) - che solo chi è senza peccato può scagliare la prima pietra?
Si possono scrivere quindicimila battute in aggrovigliato siculo-italiano per non dire nulla? O meglio, soltanto per far intuire al lettore - nelle ultime righe e con duemila anni di ritardo (vabbé, si sa le ferrovie siciliane...) - che solo chi è senza peccato può scagliare la prima pietra?
Grazie e cordiali
saluti.
Pietradiavolo
Buttaacqua.
Caro
Pietradiavolo,
Ho letto, ho
letto... Anch’io, come Lei, non apprezzo l’autore:
uno spompato Tom Wolfe catanese dalle simpatie
nazi-islamiste. Evidentemente, viene pagato un tanto a parola.
Cordialità
Vice (di donna
Mestizia)
Roberto Buffagni è un autore teatrale. Il suo ultimo lavoro, attualmente in tournée, è Sorelle d’Italia – Avanspettacolo fondamentalista, musiche di Alessandro Nidi, regia di Cristina Pezzoli, con Veronica Pivetti e Isa Danieli. Come si vede anche dal titolo di questo spettacolo, ha un po’ la fissa del Risorgimento, dell’Italia… insomma, dell’oggettistica vintage...
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