Il
libro della settimana: C.Ocone e N. Urbinati, La libertà e i suoi limiti.
Antologia del pensiero liberale, Laterza 2006, pp.271, Euro 18,00 .
http://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=99&task=schedalibro&isbn=9788842075172 |
In tempi in cui tutti si dichiarano liberali è cosa
scontata che si pubblichino libri su libri in argomento. E Laterza non poteva
non sottrarsi al mainstream. Ecco infatti appena uscita per i suoi tipi un'
antologia del pensiero liberale .
Purtroppo, come tutte le antologie, anche la raccolta a
cura di Corrado Ocone e Nadia Urbinati, riflette le idiosincrasie degli autori.
Infatti già il sottotitolo, "da Filangieri a Bobbio", è tutto un
programma: si va da un illuminista a un neoilluminista, escludendo tutti gli
autori "liberali", estranei o appena sfiorati dalla marcia trionfale
dei "Lumi". Restano perciò fuori dalla raccolta cattolici-liberali
come Gioberti, Rosmini, e non sia mai, Del Noce. E lo Sturzo critico degli
sprechi dell'economia pubblica. Ma resta fuori anche il versante
liberale-hegeliano dei Gentile e degli Omodeo (quest'ultimo antifascista). Per
non parlare, come ha notato Carioti sul "Corriere della Sera", della
destra liberale (Maranini, Panfilo Gentile, Bruno Leoni, Matteucci), sulla
quale il silenzio è totale. A parte Gaetano Mosca...
E' giusto quindi interrogarsi su quale possa essere il
senso e il valore scientifico, ma anche informativo, di un'antologia che
privilegia oltre agli illuministi italiani, solo autori, certo importanti ma
non i soli di parte di liberale , come Cattaneo Gobetti, Salvemini, Carlo
Rosselli, Calamandrei, Spinelli e Rossi e ovviamente Bobbio. Su un libro che
sostanzialmente è una storia del liberalismo democratico-radicale. O se si
preferisce del liberalismo di sinistra.
Il senso dell'operazione culturale è sicuramente
ideologico: di ricostruzione di una linea di pensiero liberaldemocratico,
finalmente "rispettabile", e fruibile da un sinistra
liberal-progressista, o postcomunista, e bisognosa di essere acculturata al
nuovo "verbo". Nell'introduzione (attenzione, di un testo pubblicato
nella scientificamente prestigiosa "Biblioteca Universale")
addirittura si polemizza con Marcello Pera (p. VIII, nota 1), scambiando le
Edizioni Laterza per "Diario" di Repubblica.
Certo, le tesi di Pera sono inaccettabili. E inoltre
tutti sono liberi ( e dunque anche agli autori) di esprimere le proprie idee
sulla storia del liberalismo italiano, ma non rivestendole di scientificità. E
qui anche l'editore ha la sua parte di responsabilità.
Di conseguenza l' antologia di Corrado Ocone e Nadia
Urbinati non ha alcun valore critico. Né, eventualmente, divulgativo: dal momento che non
informa ma deforma.
Carlo Gambescia
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