sabato 9 dicembre 2023

Facebook e la rigidità digitale

 



Oggi vorrei fare il punto sulla questione della rimozione in questi ultimi giorni, quasi di seguito, di tre post da me pubblicati su Facebook.

Una veloce premessa. Torno sul punto non perché consideri la mia persona e quel che scrivo l’ ombelico del mondo, ma perché ritengo utile chiarire a grandi linee una questione: quella della rimozione dei post da parte di Fb. Questione non secondaria per gli amici lettori e scrittori. Desidero inoltre allontanare il pericolo di immaginose interpretazioni complottiste di quanto accaduto.

Gli articoli rimossi riguardano normalissime analisi di tipo sociologico, non legate a nessun partito, né segnate da passaggi pericolosi, tipo incitazioni all’odio, eccetera. Sfido chiunque a dimostrare il contrario.

Lo schema del post quotidiano è il seguente: foto, testo, link al mio blog su Google.

Interessante ma criptica la giustificazione di Facebook, la stessa per le tre rimozioni

«8 dic 2023
Abbiamo rimosso il tuo contenuto. Sembra che tu abbia cercato di ottenere “Mi piace”, follower, condivisioni o visualizzazioni dei video in modo fuorviante. Non possiamo mostrare questo contenuto. Il tuo contenuto viola i nostri Standard della community in materia di spam».

Dopo una specie di “visita guidata” tra i controlli e le regole di comportamento varati da Facebook finalmente ho capito: mi si accusa di sfruttare attraverso il  link a un blog con elevato numero di visualizzazioni il successo altrui. Il che viene considerato “fuorviante”. Introdurrei “spam”.

Il punto però è che, il sottoscritto, Carlo Gambescia, è titolare della pagina Facebook come pure del “blog di successo”. Si tratta insomma della stessa persona. Gli scritti sono miei non di altri. Spam di me stesso? Ridicolo.

Qui si scopre la rigidità delle dinamiche digitali. Che in prospettiva, possono colpire la libertà di espressione e d’informazione.

Perciò questa mattina, a riprova di quanto fin qui detto, pubblicherò contemporaneamente ( o quasi) su Facebook tre post contenenti lo stesso articolo di oggi:  quello che state leggendo.

Il primo  scritto  direttamente su Facebook. Il secondo linkato al blog a elevata visibilità su Google (che poi sarebbe il mio). Il terzo linkato a un blog su Altervista, sempre mio, ma secondario, con minore visibilità (articolo che, tra l’altro, per ragioni tecniche, esce senza foto).

Se il post con link su Google verrà rimosso – quindi di post visibili ne resteranno due – la mia “teoria” ( tra l’altro frutto anche di interessanti scambi di idee con amici lettori, penso in particolare a Carlo Pompei e Cosimo Saccone) risulterà essere giusta.

Resta però una domanda finale. Forse un filino complottista.

Come dicevo, di post, come quelli rimossi, ne ho scritti moltissimi, sempre linkando a un blog, che da anni gode di un crescente numero di visualizzazione: il mio…

Perché proprio ora e non prima?

Carlo Gambescia

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