venerdì 4 giugno 2010

Berlusconi e Tremonti 
Il crooner e il pianista…


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Ebbene sì, c’è stato un momento in cui chi scrive ha creduto in Tremonti. Forte delle confidenze di un economista fallito - uno passato di botto da Polanyi a von Mises - si è fidato… E ha “comprato” il Tremonti-spazzatura. Salvo poi ritrovarsi con le tasche vuote, come con i titoli argentini.
Ma quale antitaliano? Ma quale antiBerlusconi? Tremonti spicca come il Gran Sasso (il Corno piccolo però) in un panorama politico che assomiglia a quello dell’Aquila dopo il terremoto. Detto fra noi: dove di economia nessuno sa un cazzo. Salvo che per dare ragione ai vampiri del Fondo Monetario. Tremonti per giunta non è neppure economista, ma tributarista: un Harry Potter dell’evasione fiscale, sport che piace molto agli italiani. E forse a questo “dettaglio” si deve il filing con il Cavaliere.
Insieme fanno una bella coppia: il crooner e il pianista della calcolatrice. Ma anche delle forbici. Silvio fa il filo alla vecchia signora Italia, senza concedersi. Anzi fa addrittura la vittima: “Vous qui passez sans me voir/Sans même me dire bonsoir”…Giulio pigia per ore sui tasti dei tagli, senza mai alzare la testa. Tranne quando il Cavaliere, come ogni sera, attacca “Sapessi com’è strano/sentirsi innamorati a Milano”... I loro occhi allora s'incontrano e si dicono tutto, ma solo per un attimo.

E gli italiani? Fanno karaoke...

Carlo Gambescia

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