Slovacchia 3 - Italia 2
Lippi e le itale genti
Quel che è accaduto ieri dopo l’eliminazione della nazionale è l’ennesima prova
di quanto le “itale genti” siano immature e irriconoscenti. Ne prenda nota pure
Berlusconi, che crede di essere il più amato dagli italiani...
Innanzitutto il clima da tragedia greca, completamente fuori luogo, soprattutto
di questi tempi. Ma, si sa, l’Italia è la patria del melodramma… E così
giocatori piangenti, giornalisti balbettanti, piazze attonite con bandiere a
mezz’asta e megaschermi spenti…
Ma per poco. Già oggi i giornali invocano Piazza Loreto. I media se potessero
appenderebbero Lippi per le gambe. Dopo averlo fucilato, magari insieme
all’amante… L’ “allenatore genio”, “re dello spogliatoio”, "campione del
mondo", di colpo è diventato un somaro, un nemico dei giocatori, e in primis “il nemico del popolo
calcistico.
Addirittura il fatto che Lippi
ora si assuma, coraggiosamente, ogni responsabilità, non viene lodato come
esempio di coerenza e onestà, ma giudicato in modo ferino un’ aggravante:
“Vedete, noi dei giornali, avevamo ragione”… E giù col machete…
Ovviamente nel calderone del dopo sconfitta - come in altre occasioni non solo
calcistiche - dietro il popolo, prima attonito poi ruggente, si cela la élite
incappucciata degli invidiosi, dei mediocri, dei prezzolati, dei voltagabbana:
quelli che non perdonano all’altro intelligenza, successo e neppure insuccesso…
E che appena il vento cambia cercano subito di ricavare un profitto personale,
cambiando in corsa padrone…
Una brutta Italia. Sicuramente più brutta di quella che ha perso tre a due con
la Slovacchia.
Carlo Gambescia
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