Fini, Bossi e Renan
Come valutare la polemica Fini-Bossi
sull’esistenza della "Padania"? E’ fondato dire che una nazione
esiste, un’altra no ?
Saltiamo a piè pari la questione della definizione giuspubblicistica di
nazione, dando per scontato che “tutte” le entità nazionali, incluse quelle
costituite dai popoli che aspirano all’indipendenza, costruiscono
“artificialmente” la propria tradizione. Ciò significa che sotto l’aspetto sociologico
la nazione è una costruzione o "invenzione" socioculturale che, in
ultima istanza, si regge sulla forza. Perciò sotto profilo
"culturale" Italia e “Padania” pari sono… Di conseguenza la
differenza consiste nel fatto che l’Italia può contare su carabinieri, forze di
polizia, esercito, guardia di finanza, giudici, mentre la “Padania no. Tutto il
resto è pura retorica politica.
Naturalmente questa è solo una parte della storia. Perché il potere della
nazione, come ogni forma di potere, si regge non solo sulla forza ma anche sul
consenso. A ricordarlo è la famosa definizione di Ernest Renan (nella foto) : “La nazione -
scriveva lo storico francese - è un “plebiscito quotidiano”. Nel senso che
‘l’appartenenza” alla nazione non è mai data una volta per sempre, ma rinasce
ogni giorno, innervando i comportamenti dei cittadini e dei governanti. In che
modo? Attraverso l’instaurazione di un circuito virtuoso tra cittadino e
istituzioni, basato in senso lato sullo scambio protezione/obbedienza. Pertanto
l’appartenenza è un rapporto fiduciario fondato sulla costruzione sociale di
una tradizione, ma anche sulla condivisione dei valori nazionali. Una
"comunione" che, per quanto "inventata" e
"astratta" nei suoi valori culturali, deve però riprodursi
“quotidianamente”, e "in concreto", soprattutto grazie al buon
governo delle istituzioni. Per farla breve: quanto più una nazione “funziona”
nelle sue istituzioni, tanto più i cittadini "votano quotidianamente"
in favore dell’appartenenza.
Ora, Fini, che secondo alcuni osservatori sta facendo del suo meglio per far
cadere il Governo Berlusconi, dovrebbe invece interrogarsi, non tanto
sull’esistenza o meno della Padania, quanto su quel che lui, come uomo di
governo, abbia eventualmente fatto e faccia per rafforzare il circuito virtuoso
del senso di appartenenza all’Italia di coloro che vivono oltre la linea del
Po.
Di sicuro, il
"montare" polemiche un giorno sì e l'altro pure non aiuta i
"padani" a "tornare" in Italia.
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