Il razzismo
subdolo
di Marcello Veneziani
Prima
l’articolo di Marcello Veneziani.
Non so se la Kyenge sia contestata dai
leghisti perché è negra. Ma so che la Kyenge è ministro solo perché è nera Non ha alcun titolo e competenza per
occuparsi di immigrazione, non è neanche una figura di spicco diventata
ministro per la sua carriera politica. È
lì solo perché è nera. Non dico che sia l'eccezione del governo, anzi la pecora
nera, perché mezzo governo, di oggi come quelli di ieri, è lì per meriti
misteriosi. Penso che i leghisti e le
destre abbiano tutto il diritto di contestare la sua politica dell'immigrazione
perché lei non si pone dal punto di vista dell'Italia, ma dei migranti.
Questo non c'entra un tubo col razzismo. Se il discorso si sposta sul piano
personale, Cécile Kyenge è una persona gradevole, colta, anzi troppo colta per rappresentare davvero la massa degli immigrati e
sicuramente più colta e civile di molti esponenti leghisti. Reagisce in modo composto e accorto agli
attacchi, sa che per lei nera funziona da dio essere contestata, meglio se in
modo rozzo, e rispondere con garbo. Il nodo è qui: contestare il suo ruolo
pubblico, ma rispettare la sua la sua persona, come ogni persona, anzi nel suo
caso di più e non perché nera ma perché educata.
E tener fuori ogni discorso di razza, colore e zoologia. Amerei vivere in un
Paese dove il colore della pelle non è motivo di discriminazione né di
carriera, dove provenire dal Congo non è titolo di colpa né di merito e dove un
ministro ha come priorità l'interesse generale del mio Paese e degli italiani.
Non dei padani, degli italiani.
http://www.ilgiornale.it/news/interni/983043.html ( I corsivi sono nostri) .
Il
pezzo andrebbe letto e commentato nelle scuole come esempio di razzismo subdolo. Siamo davanti a un articolo che
mira ad ingannare il lettore: sotto
le false spoglie della ragionevolezza
si nasconde un
razzismo che viene da
lontano.
Si
faccia attenzione ai punti, per comodità, classificati come razzismo
1-6.
Cécile
Kyenge è diventata Ministro perché nera
(come se un italiano dalla pelle nera non potesse diventare ministro… razzismo 1); non è per il colore della pelle che
la si deve criticare ( tra l'altro, all’inizio del pezzo Veneziani, la definisce
“negra”, termine oggi giustamente in disuso… razzismo 2), ma perché come Ministro
non difenderebbe gli interessi degli italiani ma degli immigrati (dove
sono leggi anti-italiane fatte approvare finora dal Ministro? Evidentemente si
fa del puro e semplice processo alle
intenzioni, solo perché la Kyenge è nera… razzismo 3 ). Inoltre, Veneziani, trova il tempo per proporre, anche in
argomento, il solito giochino
di parole (la Kyenge nera, «pecora nera»… razzismo 4); per insultare la massa degli immigrati definendo la Kyenge «troppo colta» per
rappresentarli… razzismo 5); per accusarla di usare il colore della pelle come uno scudo («per
lei nera funziona da dio»… razzismo 6).
Infine,
le critiche strumentali alla Lega e il peloso appello alla necessità di «tener fuori ogni discorso
di razza, colore e zoologia», rientrano perfettamente nel canone del razzismo
subdolo: del razzista che non vuole
apparire tale… Infatti, che senso ha - se non quello di veicolare
ipocritamente un messaggio razzista mettendo le mani avanti - prima enfatizzare il colore della pelle del Ministro Kyenge, dopo auspicare la bellezza di poter vivere un giorno in un paese dove il colore della pelle non sia
motivo di discriminazione o di carriera?
E poi
Veneziani di recente si è lamentato
-
sempre in modo ipocrita fra le righe - se
qualcuno come il professor Luciano
Pellicani, giustamente, gli ricorda la sua
condivisone della subcultura fascista…
Carlo Gambescia
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