venerdì 17 gennaio 2014

Il razzismo subdolo 
di Marcello Veneziani




Prima l’articolo di Marcello Veneziani.

Non so se la Kyenge sia contestata dai leghisti perché è negra. Ma so che la Kyenge è ministro solo perché è nera  Non ha alcun titolo e competenza per occuparsi di immigrazione, non è neanche una figura di spicco diventata ministro per la sua carriera politica.  È lì solo perché è nera. Non dico che sia l'eccezione del governo, anzi la pecora nera, perché mezzo governo, di oggi come quelli di ieri, è lì per meriti misteriosi. Penso che i leghisti e le destre abbiano tutto il diritto di contestare la sua politica dell'immigrazione perché lei non si pone dal punto di vista dell'Italia, ma dei migranti. Questo non c'entra un tubo col razzismo. Se il discorso si sposta sul piano personale, Cécile Kyenge è una persona gradevole, colta, anzi troppo colta per rappresentare davvero la massa degli immigrati e sicuramente più colta e civile di molti esponenti leghisti. Reagisce in modo composto e accorto agli attacchi, sa che per lei nera funziona da dio essere contestata, meglio se in modo rozzo, e rispondere con garbo. Il nodo è qui: contestare il suo ruolo pubblico, ma rispettare la sua la sua persona, come ogni persona, anzi nel suo caso di più e non perché nera ma perché educata. E tener fuori ogni discorso di razza, colore e zoologia. Amerei vivere in un Paese dove il colore della pelle non è motivo di discriminazione né di carriera, dove provenire dal Congo non è titolo di colpa né di merito e dove un ministro ha come priorità l'interesse generale del mio Paese e degli italiani. Non dei padani, degli italiani.

  
Il pezzo  andrebbe letto e commentato  nelle scuole come esempio di  razzismo subdolo.  Siamo davanti a un articolo  che  mira ad ingannare il lettore:  sotto le false spoglie della ragionevolezza  si  nasconde  un  razzismo che  viene da lontano. 
Si faccia attenzione ai punti, per comodità, classificati come  razzismo  1-6.         
Cécile Kyenge è diventata Ministro  perché nera (come se un italiano dalla pelle nera non potesse diventare ministro… razzismo 1);  non è per il colore della  pelle che la si deve criticare ( tra l'altro, all’inizio del pezzo Veneziani, la definisce “negra”, termine oggi giustamente in disuso… razzismo 2),  ma perché  come Ministro  non difenderebbe gli interessi degli italiani ma degli immigrati (dove sono leggi anti-italiane fatte approvare finora dal Ministro? Evidentemente si fa  del puro e semplice processo alle intenzioni,  solo perché la Kyenge è nera… razzismo 3  ). Inoltre,  Veneziani,  trova il tempo per proporre,  anche in argomento,  il solito  giochino  di parole  (la Kyenge nera,  «pecora nera»… razzismo 4); per insultare la massa degli immigrati definendo la Kyenge «troppo colta» per rappresentarli… razzismo 5); per accusarla  di  usare il colore della  pelle come uno scudo   («per lei nera funziona da dio»… razzismo 6).
Infine, le critiche strumentali  alla Lega e  il peloso appello  alla necessità di «tener fuori ogni discorso di razza, colore e zoologia», rientrano perfettamente nel canone del razzismo subdolo:  del razzista che non vuole apparire tale…  Infatti,  che senso ha  - se non quello di veicolare ipocritamente un messaggio razzista mettendo le mani avanti -   prima  enfatizzare  il  colore della pelle del Ministro Kyenge,   dopo auspicare  la bellezza  di poter vivere un giorno  in un paese  dove  il colore della pelle  non  sia motivo di discriminazione o di carriera?  
E poi Veneziani  di recente  si  è lamentato   -  sempre  in modo ipocrita  fra le righe -   se qualcuno come il professor Luciano  Pellicani, giustamente, gli  ricorda  la  sua condivisone della subcultura fascista…

Carlo Gambescia    

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