mercoledì 16 gennaio 2013

Redditometro
Il  Re Fisco è nudo!



La  questione del redditometro ha un suo lato comico. Per quale ragione? Perché vuole tradurre in realtà un principio che traducibile non è:  pretendere di conoscere a menadito cosa  spende ogni italiano. Il che potrebbe essere argomento di una fiction a sfondo orwelliano, ma non di un concreto programma di politica fiscale… Che invece dovrebbe essere rivolto alla  facilitazione   delle procedure di compilazione della denuncia dei redditi. E soprattutto privo di qualsiasi risvolto poliziesco, come quello di considerare presuntivamente colpevoli tutti gli italiani, obbligandoli a preventive e complicate verifiche. 
Dicevamo lato comico… Certamente. Perché la pretesa di far rientrare le varie spese dei singoli, da sempre elastiche, soprattutto nella società complessa, in uno schema statistico (il redditometro), per sua natura rigido e quindi fonte di possibili errori, rettifiche e altre complicazioni burocratiche,  fa pensare all' inane tentativo  di   svuotare il mare con un cucchiaio...  Il che fa sorridere.  Anche se, purtroppo, tutto ciò avviene nel silenzio  generale degli italiani  (perché i mugugni non contano). 

Insomma, il fisco, come il famigerato re nudo, si gloria dei nuovi e sontuosi vestiti, godendo della servile condiscendenza di cortigiani e popolo. Ma fino a quando? Ci sarà pure, da qualche parte, un  “fanciullo” capace di farsi ascoltare gridando davanti a tutti la nudità del Re Fisco? O no?
Carlo Gambescia

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