Il libro della
settimana: Helmut Hiller, Dizionario della
superstizione, Castelvecchi, Roma 2012, pp. 276, euro, 22,00.
http://www.castelvecchieditore.com/dizionario-della-superstizione/ |
Per Goethe la
superstizione era «la poesia della vita». Semplificando: una
creativa eruzione della nostra fantasia, che però tale doveva
restare. Insomma, superstiziosi sì, mauna tantum. Anche il buon Benedetto Croce, che
di ragione ragionante se ne intendeva, pur non essendo superstizioso, da
cittadino di Napoli ( città amata anche da Goethe), riteneva
che una “toccatina” ogni tanto non guastasse. Goethe e Croce a
braccetto? Da bravi maestri del mai dire mai ? Decidano i
lettori. Ai quali suggeriamo, per approfondire la materia senza
annoiarsi, il Dizionario della superstizione (Castelvecchi) di Helmut Hiller,
storico e studioso del mondo medievale. Un libro gustosissimo, uscito in Germania
nel 1986 e da noi nel 1993, per i tipi di Franco Muzzio Editore, e perciò
introvabile da anni . Complimenti a Castelvecchi
per l'intelligente riproposta (a proposito perché non
rieditare anche l'eccellente Enciclopedia delle ingiurie di Ugo Nanni? Magari con una appendice
di aggiornamento a cura di Vittorio Sgarbi...).
L’approccio di
Hiller è laico. Nel senso che si limita a registrare voce per voce
il significato che le diverse credenze popolari, principalmente
di area tedesca, hanno attribuito per autodifendersi al
lato oscuro e potenzialmente dannoso delle cose. Superstizione come
"pre-scienza" spiegata da e per il popolo? Hiller, come detto,
non si espone ma registra. Qualche esempio dalla lettera A: Abete:
«Chi rubava un abete si sarebbe spaccato un braccio, e chi ne abbatteva uno
illegalmente avrebbe avuto sette anni di guai»; ogni riferimento alla
biblica scansione dei sette anni di vacche grasse e magre
non è puramente casuale…; Achillea: « Gli uomini davano per certo
che un infuso di questa pianta facesse riacquistare la potenza sessuale
perduta»; il Cavaliere è avvisato…; Acqua: «Si diceva che le salamandre
avvelenassero l’acqua, ma una volta infettata, avrebbe perso la sua
pericolosità gettandovi dentro della briciole di pane»; a trovarne oggi
di salamandre urbanizzate… Quanto al pane, sembra sia stato
espulso dalle diete...
Concludendo,
un libro piacevole e istruttivo, senza però alcuna pretesa di
risposte definitive. Il che è un bene, perché la materia è magmatica e
incandescente come una colata di lava (e Goethe lo aveva intuito). Insomma, ci
si può scottare. Hiller, tuttavia, tra le righe,
invita i superstiziosi tutto l’anno a
non prendersi troppo sul serio. Ad esempio alla voce Paternostro si legge: « Si sosteneva che dicendo
il Paternostro per nove all’indietro fosse possibile provocare la morte di
qualcuno»… Troppo facile. Se fosse stato veramente possibile,
l’Italia si sarebbe trasformata, e da un bel pezzo, in
cimitero. E pure la
Germania. Anche se, a dire il vero, una settantina di
anni fa rischiò grosso...
Carlo Gambescia
Nessun commento:
Posta un commento