Il libro della settimana: Alexandre
Del Valle, Verdi, Rossi, Neri. La convergenza degli estremismi
antioccidentali: islamismo, comunismo, neonazismo, Lindau, Torino 2009,
pp. 488, euro 32,00.
http://www.lindau.it/schedalibro.asp?idLibro=1195 |
Per quale ragione leggere l’ultima fatica di
Alexandre Del Valle: Verdi, Rossi, Neri.
La convergenza degli estremismi antioccidentali: islamismo, comunismo,
neonazismo (Lindau, Torino 2009, pp. 488, euro 32,00)? Per lo
stesso motivo per il quale si deve leggere la letteratura cospirativa, cui il
libro appartiene: documentarsi. Capire quel che bolle nel pentolone negli
ambienti politicamente radicali in campo antioccidentale o contro, come appunto
nel caso del lavoro di Del Valle, politologo e scrittore francese, strenuo
difensore dell’ “unione panoccidentale”.
Di regola, il libro cospirativo si rivolge a un pubblico di affezionati
lettori. Tutti interessati a scoprire, spesso in chiave paragiudiziaria,
collegamenti e motivazioni dei gruppi sociali “ombra”, che tale letteratura
presume dediti alla conquista del mondo. Va però riconosciuto che dietro
l’interesse, anche morboso, per la letteratura cospirativa si nasconde una
questione seria e spesso di carattere generale.
Ad esempio il cospirazionismo per così dire anti-usurocratico, che innerva i
libri di Maurizio Blondet, pone il problema del controllo democratico
dell’economia e soprattutto della moneta, sinceramente avvertito dalla gente.
Per contro, la tesi di Del Valle sulla sistematica convergenza di estremisti
islamici, comunisti nostalgici e neonazisti, rivela come la democrazia
politica, pur imperfetta dell’Occidente, sia sempre a rischio. E come i suoi
nemici spesso provengano da sponde ideologiche opposte.
Ma lasciamo la parola all’autore:
.
“Nel presente saggio si sostiene la tesi che
l’Occidente giudaico-cristiano, indistintamente associato all’imperialismo
americano, al sionismo, all’Europa coloniale o al capitalismo o al mercato
economico, non è mai stato così tanto detestato e contestato da una simile
pletora di individui che lavorano alla sua catartica distruzione. Tale odio,
specchio capovolto dei valori liberali e individuali incarnati dall’Occidente
considerato responsabile di tutti i mali della terra, riunisce nella
contestazione che lo fomenta le famiglie totalitarie dell’
’iperantioccidentalismo’, i cui colori si sovrappongono come in un cocomero. Il
verde della scorza è il colore dell’islamismo radicale (…). Il rosso della
parte interna è il colore del comunismo rivoluzionario e della nuova sinistra
terzomondista (…). Il colore nero del centro, o piuttosto dei suoi semi, è
quello delle camicie nere della barbarie nazifascista” .
.
Resta il fatto però, che una
volta superato l’impatto della metafora cucurbitacea, risulta difficile seguire
il cammino dell’autore. E in particolare il suo inerpicarsi, più da giudice
istruttore che da storico, lungo i tortuosi sentieri dei collegamenti non tanto
ideologici quanto fattuali. Del Valle, infatti, procede con passo da
bersagliere lungo un percorso in salita che va - solo per fare pochi nomi tra
centinaia - dal Grande Muftì di Gerusalemme, Hitler, Mussolini, Degrelle,
Guénon a Chavez, Morales Ahmadinejad, Thiriart e Garaudy.
Ad ogni buon conto, per verificare il “Teorema Del Valle” servirebbe un altro
libro della stessa lunghezza. Altro che una recensione… Del resto è tipico
della letteratura cospirazionista fondarsi prima sull’atto d’accusa ideologico,
poi sulla ricerca delle prove.
Diciamo solo che la definizione di Alain de Benoist come “attualmente cronista
del quotidiano italiano ‘il Giornale’ “, lascia perplessi: non sembra, infatti
che il padre della Nouvelle Droite, “attualmente” faccia il giro dei
commissariati e degli ospedali milanesi in cerca di notizie fresche… E’ vero
invece che vi pubblica, ogni tanto, colti editoriali.
Certo, se il buongiorno si vede dal mattino, Verdi,
Rossi, Neri di sviste del genere, potrebbe contenerne parecchie.
Comunque sia, lasciamo agli specialisti il diritto di emettere sul libro di
Alexandre Del Valle - è proprio il caso di dirlo - sentenza definitiva.
Carlo Gambescia
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