Fini(ale) di partita?
Fini sta sbagliando tutto. E proprio dal
punto di vista della lotta politica: quello dei puri rapporti di forza. Ci
spieghiamo meglio.
Anche ammesso che Fini voglia dare vita a
un' immaginaria destra civile, come sostengono i suoi estimatori interessati a
sinistra - che vogliono solo far cadere il Cavaliere - non ha truppe
sufficienti: la “materia prima” quando si tentano certe operazioni spericolate…
Quella che di solito si getta sul piatto della bilancia.
Certo, Fini potrebbe provocare la crisi di
governo. Ma in caso di elezioni anticipate il rischio di non essere seguito da
un elettorato di centrodestra, che non ha mai capito il suo remare contro
Berlusconi, è pressoché certo. Fini potrebbe ritagliarsi qualche spazio
elettorale al Centro-Sud, ma limitatamente ad alcune città (Latina, Napoli, e
poche altre). Insomma, rischia veramente di sparire dalla scena politica o di
finire ostaggio, pur di essere rieletto, del centrosinistra. Pertanto la
“destra civile” resterebbe un’invenzione di Scalfari… Non ci sono truppe,
programmi, prospettive.
Sulle truppe parlamentari (scarse), rinviamo a questa nota molto interessante
ripresa dal sito dell’Ansa:
.
“Italo
Bocchino, Carmelo Briguglio, Andrea Ronchi, Flavia Perina, Roberto Menia,
Giulia Bongiorno, Enzo Raisi, Amedeo Laboccetta, Adolfo Urso, Pasquale
Viespoli, Alessandro Ruben. Sono alcuni dei 'finiani' di stretta osservanza
che, immediatamente dopo il teso vertice tra Berlusconi e Fini negli
appartamenti del presidente della Camera a Montecitorio, si sono riuniti nello
studio di Fini. Si e' ad un punto di non ritorno, dopo che il presidente della
Camera ha annunciato al premier di essere pronto a costituire gruppi autonomi
alla Camera? ''Di fronte a risposte negative ai problemi politici posti da Fini
si''', spiega Italo Bocchino. I numeri minimi per costituire gruppo sono di
venti deputati alla Camera e dieci senatori a Palazzo Madama. E stando alla
'conta' che in queste ore i finiani vanno svolgendo, si puo' toccare la soglia.
Difficile non definire finiani 'icto oculi' esponenti della vecchia Alleanza
Nazionale come Donato Lamorte, Francesco Proietti, Angela Napoli, Silvano
Moffa, Riccardo Migliori, Mirko Tremaglia, Basilio Catanoso, Giuseppe Scalia,
Antonino Lo Presti. O nuovi 'finiani' come Gianfranco Paglia o Fabio Granata.
Alla Camera gia' cosi' si supera il numero di venti. Al Senato, per fare gruppo
servono dieci senatori. E come 'finiani' possono essere reclutati Pasquale
Viespoli, Filippo Berselli, Luigi Ramponi, Pierfrancesco Gamba, Laura
Allegrini, Antonino Caruso, Giuseppe Valentino, Mario Baldassarri, Domenico
Gramazio, Domenico Benedetti Valentini, Vincenzo Nespoli. Anche al Senato la
soglia dei dieci e' superata.”
. .
Come si
può notare i finiani non sono molti: alcuni di quei "nomi" all'ultimo
momento potrebbero tirarsi indietro. Ci sono dubbi addirittura sulla
possibilità di formare gruppi alla Camera e al Senato. Ecco perché non è facile
formulare previsioni. Fini potrebbe fare marcia indietro come andare avanti.
Tuttavia ipotizziamo la rottura. E per due ragioni: a) il rapporto con
Berlusconi è da tempo logoro; b) la nota spregiudicatezza dell’entourage
finiano. Di qui la possibile scelta di giocare la carta, molto azzardata, della
scissione. In certo senso potrebbe essere un'operazione "democrazia
nazionale", con "uscita" a sinistra... Ma probabilmente con
risultati non dissimili.
Comunque sia, i prossimi giorni saranno
decisivi.
Carlo Gambescia
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