25 Aprile
Gli
“accostamenti” del “Corriere della Sera”
Si possono mettere sullo stesso piano le contestazioni alla coppia Polverini
Moratti e i raduni "repubblichini" ?
Oggi, in effetti, i nostalgici dell’antifascismo corredato di bandiere rosse e
di un fascismo inteschiato sono veramente patetici… Tuttavia a Roma e Milano,
la contestazione antifascista ha assunto toni violenti, mentre la bambina
“repubblichina” di Giulino di Mezzegra ha partecipato a un'innocua riunione di
nonni, padri, zii in camicia nera.
Da una parte abbiamo una minoranza violenta che pretende di avere ragione fino
al punto di togliere la parola agli altri, dall’altra una specie di setta
politica intergenerazionale dedita a lugubri ma inoffensivi riti semiprivati.
Si dirà: i valori nazi-fascisti sono pericolosi, guai a trasmetterli ai
bambini. Giusto. Ma anche i valori di un comunismo antifascista, basato
sull’odio di classe, non sono meno pericolosi. Nolte ha scritto che se Hitler
odiava l’ ”Ebreo”, Lenin, avido lettore di Marx, detestava il “Borghese”. E per
ogni "vero" comunista, come si sa, nel petto di un borghese batte sempre
un cuore fascista.
Infine - va detto per onestà - il fascismo, se fu antisemita, lo fu per puro
opportunismo di alleato. Quindi ancora peggio. I nazisti “almeno” ci credevano…
Perciò non è uno spettacolo edificante quello della bambina “in camicia nera”
in “gita” dalle parti di Salò. Ma non lo è neppure quello delle contestazioni
violente a Roma e Milano.
Ma - ecco la domanda per i lettori - è giusto accostarli ?
Carlo Gambescia
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