Crocifisso in classe,
modesta
opinione
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Crocifisso: ricorso a Strasburgo il 30 giugno
Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta
26 aprile, 12:41 - Ansa
ROMA - L'Italia presenterà il 30 giugno alla Corte europea dei diritti dell'Uomo di Strasburgo il ricorso contro la decisione della Corte che ha imposto all'Italia di togliere il crocifisso dalla scuole. Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta in una conferenza stampa a Palazzo Chigi. Il 30 aprile, ha precisato Letta, l'Italia presenterà alla Corte di Strasburgo una "memoria illustrativa" delle sue ragioni
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Crocifisso: ricorso a Strasburgo il 30 giugno
Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta
26 aprile, 12:41 - Ansa
ROMA - L'Italia presenterà il 30 giugno alla Corte europea dei diritti dell'Uomo di Strasburgo il ricorso contro la decisione della Corte che ha imposto all'Italia di togliere il crocifisso dalla scuole. Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta in una conferenza stampa a Palazzo Chigi. Il 30 aprile, ha precisato Letta, l'Italia presenterà alla Corte di Strasburgo una "memoria illustrativa" delle sue ragioni
( http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2010/04/26/visualizza_new.html_1766300756.html )
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... segue il commento.
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A nostro modesto giudizio l’idea di togliere
il crocifisso dalle aule scolastiche non è condivisibile. E non per ragioni
religiose (le radici cristiane) o politiche (la presenza in Italia del
Vaticano). Ma per un motivo di natura simbolica e sociologica. Sì, sociologica.
Anche perché la croce non va mai usata come un randello “religioso” per colpire
chiunque non la pensi come noi. Di qui la necessità di trovare un punto di
contatto con quei laici non ancora fanatizzati. Che, per fortuna, sono tanti.
Il ragionamento è questo.
In primo luogo, il crocifisso rinvia al sacrificio. Ma, attenzione, di un
“uomo” che aveva predicato l’eguaglianza tra gli uomini, come mai prima nella
storia. Quella croce significa simbolicamente che un “uomo” si è sacrificato
per l’eguaglianza dei suoi simili. Non per gli schiavi contro i patrizi. Ma per
gli schiavi e i patrizi insieme.
In secondo luogo, il crocifisso, “ci inchioda” tutti alla nostra condizione di
uomini immersi in una vita che è sofferenza, anche se la società del
divertimento mira a farci vivere in una sorta di gaia e individualistica
incoscienza. Quella croce significa sociologicamente che la vita è, quanto
meno, una “vicenda” da affrontare con la giusta severità.
Ecco, per queste due ragioni, mai toglieremmo il crocifisso dalle scuole. Dove
appunto, oltre che istruire, si deve educare all’eguaglianza tra gli uomini e a
una visione severa della vita.
Carlo Gambescia
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