Prima due cose che abbiamo sullo stomaco. Non è proprio un procedere da analista. Però il lettore perdonerà.
La prima. La manifestazione di ieri pro Europa, non è che un altro vergognoso capitolo scritto da una sinistra che, fin dalle origini socialiste, tardo ottocentesche, si è mostrata incapace, con pochissime eccezioni, di sposare la causa del riformismo e del liberalismo. Cioè in Italia, la sinistra, nel suo insieme, ha sempre rifiutato la normalità liberale.
Il lettore si interrogherà sul concetto di “normalità liberale”. Ci riferiamo all’osservanza delle regole, al rispetto e tolleranza delle differenze, alla comune mitigazione (di destra e sinistra) degli impulsi più bassi dell’umanità. In pratica, si tratta del reciproco rifiuto delle ricette magiche e delle grandi semplificazioni. E su quest’ultimo punto evocare la pace, in un’Europa che rischia di finire schiacciata fra Trump e Putin è come pretendere di curare il cancro con il bicarbonato.
La seconda cosa. L’ immaturità riformista e liberale, con conseguente rifiuto della normalità liberale, riguarda anche la destra. Che, in Italia, oltre a flirtare storicamente con il fascismo, continua a remare contro i principi dello stato liberale e soprattutto a glissare sulla sua necessaria difesa dagli artigli autocratici di Trump e Putin.
Giorgia Meloni, che di fatto si è tirata fuori dalla coalizione dei “volenterosi” a guida britannica e francese, dovrebbe spiegare – sue parole – “come continuare a lavorare con gli Stati Uniti”, se Trump non ascolta nessuno, né chiede il parere di nessuno. E per giunta giudica “illegale” qualsiasi critica, dei giornali come dei cittadini. Il fascismo di Trump, o qualcosa che assomiglia molto, perché in questo consiste il tradimento degli Stati Uniti, non si cura con il bicarbonato.
Detto questo, non possiamo non tessere le lodi di Starmer e Macron, che si stanno comportando da veri statisti liberali. Convocare un vertice militare per il prossimo giovedì è di un tempismo assoluto. Perché in questo modo si prova di aver compreso due cose fondamentali: la gravità dell’ora e la necessità di agire subito.
Britannici, francesi e coloro che si uniranno alla coalizione militare sanno benissimo che solo in questo modo, se e quando sarà firmata la tregua, si possono impedire tre cose: 1) evitare la dissoluzione dell’ eroica Ucraina; 2) impedire che l’Europa sia tagliata fuori dai giochi, in una partita che la riguarda direttamente; 3) stanare i clowns, amici del giaguaro, anzi dei giaguari, come Giorgia Meloni, quindi contarsi.
Piaccia o meno, britannici e francesi, a differenza dei pagliacci italiani, sono, in termini di storia delle idee, alle origini del liberalismo moderno: la più grande invenzione politica dei nostri tempi. E cosa più importante, sul piano sociologico, in particolare i britannici, hanno comandato. E conoscono alla perfezione le responsabilità del comando, tempi e modi del farsi rispettare, e soprattutto di come indirizzare le forze. E infatti hanno l’atomica.
Come concludere? Visto che Starmer sembra aver assunto il comando di fatto della coalizione, tutti sull’ attenti. Rule, Britannia! Britannia rule the waves! Britons never shall be slaves…|
Carlo Gambescia
Per la fonte dell’ immagine di copertina, un originale dipinto di Richard Popitti (che ringraziamo), si veda qui: https://richard-popitti.pixels.com/ .
Sottoscrivo. Alla faccia del bicarbonato..., avrebbe detto qualcuno. Un buona domenica
RispondiElimina:-) Anche a lei!
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