La foto di Kristi Noem, Segretario per la Sicurezza degli Stati Uniti, scattata dinanzi a uomini seminudi, rinchiusi in gabbia, è rivoltante. A prescindere da qualsiasi colpa o reato loro addebitato. Siamo all’apologia della brutalità.
Perfino i nazisti erano più riguardosi: cercavano di far sparire corpi e tracce. Qui invece ci ritroviamo sotto gli occhi i nazisti dell’Illinois che dicono e fanno cose orribili. Una normalissima propaganda alla luce del sole. Che c’è di male?
Sfrontati. Perciò non si rida della definizione, tra l’altro tratta da un grandissimo film liberale: “The Blue Brothers”. Grande lezione: “Everybody needs somebody”…I need you you you/I need you you you/I need you you you”.
Quel che invece stiamo vivendo non è un film. Dietro questo comportamento a dir poco ripugnante c’è la iattanza del cowboy per la causa sbagliata ovviamente. O meglio ancora del pistolero, del gangster, del mafioso con il mitra a tamburo. Per inciso Kristi Noem è un’appassionata di armi da fuoco e dei modi sbrigativi per liberarsi degli animali domestici. E come sembra anche degli esseri umani. Però è contraria all’aborto…
Qui il lato oscuro del trumpismo, irrazionale fino all’indicibile, al quale noi “normali” e "razionali" rifiutiamo di credere. Sicché parliamo di incubo.
Ripetiamo, non è un film, non è incubo, ma una corposa realtà che ha preso forma sotto i nostri occhi. E il peggio deve ancora venire.
In un momento così buio, vale perciò la pena di rileggere l’incipit della Dichiarazione d’Indipendenza americana. Può essere una buona guida per capire quel che sta accadendo.
“Quando, nel corso degli eventi umani, diviene necessario per un
popolo rescindere i legami politici che lo legavano ad un altro, ed
assumere tra le Potenze della Terra la posizione separata ed eguale alla
quale le Leggi della Natura e del Dio della Natura gli danno titolo, un
giusto rispetto delle opinioni dell’Umanità richiede che essi
manifestino le cause che li costringono alla separazione.
Noi riteniamo per certo che queste verità siano di per se stesse
evidenti: che tutti gli uomini sono creati eguali, che essi sono dotati
dal loro Creatore di certi Diritti inalienabili, che tra questi vi siano
la Vita, la Libertà ed il Perseguimento della Felicità. Che per
assicurare questi diritti sono istituiti tra gli Uomini i Governi, i
quali derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governati. Che
quando un qualsiasi Sistema di Governo diventa distruttivo di questi
fini, è Diritto del Popolo di alterarlo o di abolirlo e di istituire un
nuovo Governo, ponendone il fondamento su questi princìpi ed
organizzandone i poteri in una forma tale che gli sembri la più adeguata
per garantire la propria sicurezza e la propria Felicità”.
Un testo così potente merita due riflessioni.
La prima, più generale, riguarda l’Europa.
Macron e Starmer, per primi, hanno compreso, seppure imperfettamente, che l’Europa, la parte europea dell’Occidente, sta attraversando un momento del genere, come quello che portò alla Dichiarazione dei diritti. E agiscono di conseguenza.
Che questo recuperato spirito di indipendenza possa poi salvare l’Europa e l’Ucraina dall’abbraccio mortale, e ferrato, della Russia è altra cosa. Dipenderà da quanto faremo sul serio. E sul campo.
Però il sussulto di dignità, ieri a Parigi, piace agli esseri liberi e forti.
In realtà, pochi, molto pochi, colti quel che serve, con formazione sanamente elitaria e liberale, molti nei posti di comando, e per giusti meriti, a Bruxelles e nei rispettivi paesi: Francia, Regno Unito, Germania. Mai fare di tutta l’erba un fascio. Perché si rischia di fare il gioco dei populisti di destra e di sinistra.
Uomini e donne che a dire il vero faticano a parlare di guerra a un popolo europeo impaurito, angosciato, timoroso di tutto: folle solitarie di perfetti individualisti protetti disposti a rinunciare alla libertà pur di vivere in pace.
Purtroppo il potere di Giorgia Meloni, di Donald Trump e degli altri leader della destra mondiale si regge su questo pacifismo da disperati della vita. Salvo poi indirizzare gli istinti animali della destra, e delle folle, contro i nemici assoluti: la sinistra, i migranti, i giudici, gli intellettuali, i diversi e gli alieni di qualsiasi specie.
Insomma, opporsi alla svergognata America di Donald Trump, alla subdola melina di Giorgia Meloni, ai crimini di guerra di Putin significa capire che è giunto il momento di recuperare il senso profondo della Dichiarazione d’Indipendenza. Visto che Trump, in combutta, con Putin, non lo difende affatto.
Di qui la seconda riflessione. Che riguarda gli Stati Uniti.
Cogliere il senso autentico della Dichiarazione d’Indipendenza significa difendere il filone liberale e razionale della storia americana, quello che ha condotto gli Stati Uniti a impegnarsi per la libertà dell’Occidente e del mondo, per ben due volte, dalla tracotante offensiva del filone paranoico, irrazionale, complottista, isolazionista, brutale, oggi rappresentato dal trumpismo, che vede Kristi Noem inneggiare in modo sfrontato alla brutalità.
Una donna, o meglio un essere umano che si fa ritrarre, come una specie di kapò nazista, dinanzi ad altri esseri umani, rinchiusi in gabbia ai quali sono negati, a prescindere, quei “Diritti inalienabili” alla “Vita”, alla “Libertà”, al “Perseguimento della Felicità”.
E per quale ragione? Perché non sono americani... O peggio ancora non più americani, grazie a qualche cavillo. Infine ammessa e non concessa la loro colpevolezza non si tratta così un essere umano. Addirittura godendone…
Probabilmente gli Stati Uniti stanno attraversando, a far tempo della Guerra di Secessione, il momento più complicato della loro storia. Più a rischio diciamo.
Sembra che per un misterioso sistema di ostili congiunzioni politiche, non ultima la rivincita dell’America irrazionale sull’ America razionale, spetti ora all’ Europa, ovviamente quella liberale, il compito di raccogliere la bandiera della libertà a stelle e strisce ricoperta da un fitto strato di “fango et di loto” trumpiano, per dirla con Machiavelli.
Siamo retorici? Esageriamo? Scorgiamo un pericolo che non esiste?
Cari amici lettori, “quando nel corso di eventi umani sorge la necessità…".
Carlo Gambescia
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