sabato 17 agosto 2024

Con questa destra e con questa sinistra l'Italia non cambierà mai

 


Carceri. Semplifichiamo (che più di così non si può). La sinistra vuole l’amnistia, la destra no. Ma destra e sinistra, accusandosi a vicenda, non affrontano la questione fondamentale. Ovviamente da un punto di vista liberale. Quale? Che le statistiche ci dicono che il 60 per cento della popolazione carceraria rimanda a persone che sono dentro per reati connessi con lo spaccio (risemplifichiamo). Ora, ripetiamo, in un paese liberale, la prima cosa da fare, sarebbe quella di depenalizzare, liberalizzare. Si chiama antiproibizionismo. Di colpo cadrebbe il reato di spaccio. Con conseguente  progressivo svuotamento delle carceri. E invece no. Si continua a discutere di ciò che deve fare lo stato. E per giunta a vanvera. In realtà lo stato deve fare marcia indietro. Si depenalizzi e si lasci che siano gli individui a scegliere tra una “pippata” e una partita di calcetto. O le due le cose insieme.

Cittadinanza. Anche qui semplifichiamo (che più di così non si può). La destra (a parte l’odio atavico per il diverso da sé), è divisa tra sostenitori dello ius sanguinis (roba fascista) e dello ius soli (roba semifascista). La sinistra parla di ius scholae. Più accettabile, quest’ultima posizione, che lega la concessione della cittadinanza alla frequentazione scolastica. La destra invece, da grandissima ipocrita, oscilla tra la dottrina del sangue e l’ipocrisia verso chi dell’Italia conosce solo i campi di concentramento. Ma qual è il vero punto? Che destra e sinistra, ragionano in automatico, non si interrogano su un fatto fondamentale dal punto di vista della società liberale, autenticamente liberale: l’individuo-migrante vuole diventare italiano? Perciò alla base di tutto (ius sanguinis, soli, scholae) non può che esservi la volontà del migrante. Insomma deve essere il migrante a decidere se diventare o meno italiano, non lo stato sangue-suolo-scuola. Non è una questione di nonni e genitori del conte dracula; del civico sul portone in via dell’impossibile, palazzo ancor da costruire; o di saper recitare le poesie a memoria, ma di libertà individuale. “Io, migrante, decido di diventare cittadino italiano”. Punto.

Ecco due esempi dell’ arretratezza statalista che devasta la destra e la sinistra. Perciò si discute del nulla. O comunque solo di ciò che lo stato deve fare per l’individuo, senza chiedere prima all’individuo se vuole che lo stato faccia determinate cose per lui. Si dà per scontato che lo stato sia la soluzione di ogni cosa . E invece il problema è proprio lo stato che tende inevitabilmente a schiacciare l’individuo. Migrante o meno. E qui il discorso si farebbe lungo. Lasciamo stare.

Concludendo, capito che bella società liberale è la nostra? Con questa destra e questa sinistra l’Italia non cambierà mai.

Carlo Gambescia

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