sabato 17 febbraio 2024

Belpietro e la morte di Navalny

 


Se il lettore questa  mattina avrà un attimo di tempo, dia un’occhiata alla rassegna stampa (*). Merita. Per quale ragione? Perché scoprirà che l’unico giornale italiano che non ha in prima pagina la morte di Navalny è “La Verità”. Come mai?

I motivi possono essere due: o Belpietro, distratto da altre cose, ha bucato la notizia, o si tratta di una scelta intenzionale. Cosa che confermerebbe la linea editoriale filorussa.

Noi, attenti suoi lettori, scegliamo il pacco numero due: il silenzio non è casuale.

Si dirà che in nome della libertà di pensiero certe scelte, anche se  antipatiche, intellettualmente antipatiche, vanno comunque  ammesse.  Bah... Come può un giornalista, che comunque è un intellettuale, quindi amante della libertà, stare dalla parte di un governo che rifiuta  la libertà di stampa e che imprigiona e uccide i giornalisti?

Si badi, “La Verità” non ha proprio pubblicato la notizia della morte. Per capirsi: la stampa di sinistra, l’ ha pubblicata, accusando della morte Putin. Quella di destra, più timida, idem, con minore evidenza, sempre però in prima pagina. Invece "La Verità" tace su tutto: morte e accuse. Roba da giornale moscovita. Anzi, forse siamo ben oltre: cose da ufficio stampa del Cremlino.

Ripetiamo, non si tratta di un casuale “buco informativo”.  "La Verità" vede complotti ovunque, però si guarda bene dal fare le pulci ai  russi.  Quando si dice il caso.   Del resto la linea editoriale de “La Verità” è reazionaria,  con ad esempio  un  Marcello Veneziani, tra gli altri, che si atteggia a Dugin italiano, magari in ciabatte, però…

Un forbito  storico, Roberto Valle,  scomparso di recente, a proposito della Russia di Putin, parlò di "populismo marziale".  Esatto.  Colpito e affondato.  Oggi su "La  Verità", in prima,  a centro pagina, campeggia la foto del generale Vannacci. Si annuncia il suo nuovo libro, in cui si celebra il valore delle frontiere. Per fare una  battuta, paracalcistica: Vannacci 2 Navalny 0. Anche qui, roba da vergognarsi. E tanto "populismo marziale" alla russa.

Ovviamente, la nostra tesi può essere rovesciata: “La Verità”, unico giornale italiano, intellettualmente libero, perché non schierato con gli Stati Uniti, la Nato e l’Unione Europea.

Qui però si apre l’abisso. Come si può essere così stupidi? Non diciamo per la serie, un poco volgare, del furbetto che sputa nel piatto dove mangia. Si pensi invece a un’ espressione tipica della vita comune: “Ma che cosa hai combinato, sei proprio uno stupido!”.

Purtroppo giornalisti come Belpietro e sodali sono talmente ottusi, politicamente ciechi, stupidi, da non capire, che,  pur con alcuni limiti, i sistemi liberal-democratici occidentali, Covid o non Covid (anche chi scrive ha criticato il governo),  sono nettamente superiori, sotto tutti i profili, alle dittature come quella russa. Si tratta di una verità elementare. Non capirla porta guai. Di qui la stupidità di Belpietro, stupidità, per così dire, di risultati. Come dicevamo sopra:  “Ma che cosa hai combinato, sei proprio uno stupido!”. Insomma, farsi del male da soli:  preferire la dittatura la  liberal-democrazia. Più stupidi di così.

Si dirà che in fondo “La Verità”, non ha poi così tanti lettori, quindi non può fare grandi danni. Vero. Però come diceva Leo Longanesi, storico giornalista di destra, assai acuto, quindi a differenza di Belpietro un vero asso: "Uno stupido è uno stupido, due stupidi sono due stupidi, diecimila stupidi sono una forza storica".

Carlo Gambescia

(*) Qui: https://www.giornalone.it/

2 commenti:

  1. Del resto, come dimenticare che pravda è traslitterazione di verità? Non male Veneziani Dugin in ciabatte. Buona domenica

    RispondiElimina
  2. Puntualissima osservazione. Grazie. Buona domenica anche a lei.

    RispondiElimina