La Russia può dormire tranquilla. Insomma, sogni d’oro. Nonostante “Il Fatto Quotidiano” come suo solito drammatizzi (1) un accordo tra Ucraina e Italia che invece è "aria fritta " (2). Ovviamente presentato da Giorgia Meloni come un trionfo politico.
E probabilmente l”ha capito anche Zelensky. Che, per dirla con un giovane cantautore italiano, sa che “la vita è breve e pure stretta, ma la tua mente è una gran sarta che cuce in fretta”. Quindi non va persa alcuna opportunità. Anche minima e allungata, come una mancetta al guardamacchine, da Giorgia Meloni. L’importante è resistere un minuto in più dell’ invasore russo. Così si vincono le guerre.
Ammettiamo pure che il termine appena usato – “aria fritta” – non sia proprio da raffinato analista, però non ne scorgiamo di migliori. Qual è il significato di “aria fritta”? Per dirla con il vocabolario si definisce in questo modo un enunciato, scritto o pensiero privo di contenuto, vuoto e inutile. Non ideologicamente però. Perché, per dirla fuori dai denti, per fare “casino”, titoli come quelli del “Fatto”, sono da manuale.
Aria fritta, per due ragioni
In primo luogo, la durata di dieci anni (art. 15.1) non significa nulla perché l’aria fritta, può durare anche un secolo, ma sempre aria fritta rimane. E poi, i trattati, soprattutto se bilaterali, come i titoli di stato, durante e dopo una guerra, possono essere, rifiutati all’incasso: carta stracciata. Come ha asserito Tajani, tradendosi: “Il nostro accordo – come quelli stipulati da Francia, Germania e Regno Unito – non sarà giuridicamente vincolante. Dal testo non derivano obblighi sul piano del diritto internazionale, né impegni finanziari. Non sono previste garanzie automatiche di sostegno politico o militare. Come quella dei nostri partner, anche la nostra intesa bilaterale non richiederà, quindi, la procedura di ratifica parlamentare” (3).
In secondo luogo, per venire subito al punto “caldo” dell’accordo, (art. 11), si legge che “nel caso di un futuro attacco armato da parte della Russia all’Ucraina”, Roma e Kiev “si consulteranno entro 24 ore per determinare le opportune misure successive necessarie per contrastare o contenere l’aggressione” (art. 11.1). Ciò significa che, in 24 ore (ma si sciali, anche 48), nell’assenza di forze italiane e Nato sul campo, quindi subito pronte per l’impiego – o comunque di un preciso riferimento nell’accordo a un ordine di mobilitazione. come si diceva un tempo – la Russia avrà tutto il tempo per il colpo di grazia.
Inoltre, si afferma che “ l’Italia, in tali circostanze, agendo nei limiti dei suoi mezzi e disponibilità, in accordo con le norme e i principi della sua costituzione e con le regole e leggi dell’Unione Europea, fornirà all’Ucraina un adeguato, rapido e congruo supporto nell’ambito della sicurezza e difesa, dell’ industria delle difesa, dello sviluppo della capacità militare, e dell’ assistenza economica” (art. 11.2). Perfetto, ovviamente per i russi. Perché per bloccare tutto in Italia basta l’evocazione dell’articolo 11 della Costituzione sul rifiuto della guerra, in combinato disposto con l’articolo 52, che parla dell’obbligo di difesa del sacro suolo della patria: quindi dell’Italia non dell’Ucraina. Come dicevamo, "aria fritta".
Un ultimo punto, sugli aiuti, militari ed economici. Fino ad oggi sono stati semplicemente ridicoli. Quelli militari ammontano a 700 milioni di euro (4). Gli altri contributi a circa 2 miliardi. Roba da ridere… (5).
Come dicevamo all’inizio, con Giorgia Meloni, la Russia può dormire tranquilla. E “Il Fatto” fare “casino”.
Intanto a Kiev si muore.
Carlo Gambescia
(1) Qui : https://www.giornalone.it/prima-pagina-il-fatto-quotidiano/ .
(2) Qui: https://www.governo.it/sites/governo.it/files/Accordo_Italia-Ucraina_20240224.pdf
(4) Qui: https://www.analisidifesa.it/2023/12/litalia-vara-lottavo-pacchetto-di-aiuti-militari-allucraina/ : “Secondo i dati recentemente resi noti dal Kiel Institute l’Italia si pone al 13° posto (700 milioni di euro) per forniture militari all’Ucraina, dietro a Stati Uniti (44 miliardi), Germania (17,1), Regno Unito (6,6), Norvegia, Danimarca, Polonia, Olanda, Svezia, Finlandia, Repubblica Ceca e Lituania ma davanti a Slovacchia, Francia e Australia.” Per un aggiornamento qui: https://www.ifw-kiel.de/publications/ukraine-support-tracker-data-20758/.
(5) Si veda art. 1.5 dell’accordo: “ Dall’inizio della guerra, L’Italia ha sostenuto l’Ucraina fornendo aiuti in vari settori. Tra i quali, 110 milioni di euro sono stati stanziati per il sostegno al bilancio, 200 milioni di euro per prestiti agevolati, 100 milioni di euro per gli aiuti umanitari, 820 milioni di euro per il sostegno ai rifugiati ucraini in Italia, circa 400 milioni di euro per il sostegno macrofinanziario, 213 milioni di euro per sostegno allo sviluppo, 200 milioni di euro a sostegno della sostenibilità energetica dell’Ucraina” e ha “fornito all’Ucraina 8 pacchetti di aiuti militari nel 2022 e nel 2023 e intende mantenere lo stesso livello di sostegno militare aggiuntivo nel 2024”. Al momento, per gli aiuti, civili e militari, se non erriamo nell'interpretare i dati, l’Italia sembra essere al decimo posto (Ue inclusa). Niente di che, insomma,. Si veda qui: https://www.ifw-kiel.de/publications/ukraine-support-tracker-data-20758/ .
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