lunedì 15 ottobre 2018

Il pericolo antisemita
Salvini e Ulisse



Finalmente una  buona notizia.  “Ulisse”, dedicato al rastrellamento  degli ebrei  romani del 16 ottobre 1943 (*) , come si legge oggi, “ha tenuto incollati alla tv 3,6 milioni di spettatori”.  “Tú  sí que vales” più di cinque milioni. In termini di share, Belen Rodriguez  29, 3 per cento, Piero Angela 18.6 (**). Diciamo però che, considerando i tempi barbari,  non sono pochi,  vista anche la natura impegnativa,  in termini di stress psicologico, della puntata di “Ulisse”.
Quel che invece  sorprende è il silenzio di Matteo Salvini. Di solito, sempre il primo a twittare su tutto e tutti.  Roberto Fico, invece, ha elogiato il servizio pubblico. Ecco queste divisioni, su una questione di fondo  come quella dell’antisemitismo,  dovrebbero  far riflettere.
Ricordiamo, che il ditino di Salvini è rimasto immobile  anche in occasione della condanna a dodici anni  del leghista pistolero  di Macerata.
Se  ai  due indizi, per così  dire, se ne  unisce  un  terzo, che proprio indizio non è, parliamo per usare un eufemismo delle politiche anti-immigrazione rilanciate da Salvini,  abbiamo la prova che il leader populista,  quanto meno, con il suo silenzio,  se non  proprio approva,  difende "passivamente"  razzisti e antisemiti.  
È vero che nel 2016, quando  non era ancora Vice Presidente del Consiglio, Salvini visitò  Israele,  ma sembra,  senza lasciare grandi tracce. Del resto, una cosa è il realismo politico, questione storica, un’altra la chiara presa di posizione  su una  questione  trans-storica come l’antisemitismo. Per fare  un esempio,  è come se si volesse  rimettere  in discussione la natura sferica della Terra. 
Esageriamo?  Giudichi il lettore.

 Carlo Gambescia

*) Di  1021 deportati,  tornarono in 16. Si veda qui:   http://www.cdec.it/home2_2.asp?idtesto1=1444&idtesto=940&son=1#   .