mercoledì 24 ottobre 2018

Dopo la bocciatura  UE  che accadrà ?
Good Morning,  Manciukuò




"La Manovra del Popolo non si tocca".   Conte,  che da Mosca rilascia dichiarazioni ufficiali,  non è da meno  di un  Salvini che  lancia proclami dalla Romania.  Strano che Di Maio sia rimasto a casa. Anche se, ultimamente,  i cinesi gli hanno reso grandi onori.   
Romania,  Russia, Cina, modelli, soprattutto gli ultimi due,  di autentica liberal-democrazia.   Questo, forse,  il nostro futuro destino politico. Corsi e ricorsi?  La Repubblica Sociale Italiana  venne riconosciuta dalle potenze dell’Asse e dal Manciukuò, stato fantoccio creato dal Giappone (nella foto *). Perciò, mai dire mai,  anche la  Repubblica di Crimea  potrebbe essere nel nostro futuro. 
Battute a parte. E fino a un certo punto, dal momento che ieri un deputato europeo leghista, in purissimo  stile squadrista, alla fine della conferenza stampa della Commissione UE,   si  è avvicinato a Moscovici, si è  tolto la scarpa,  e  imbrattato  le carte del Commissario agli Affari Economici,  reo, a suo avviso,  di aver raccontato sulla manovra  "una montagna di bugie". 
Insomma, se  l'Italia  continua su questa strada , al di là delle ripercussioni economiche, pur gravissime, rischia l’isolamento o le cattive compagnie, due fatti che possono portare solo all’incanaglimento morale  e all'abbrutimento politico. Da qualche parte abbiamo letto, che se Salvini non avesse sfondato con la politica  sarebbe diventato il nuovo capo della banda del Brenta. Come dire? Non è assolutamente vero, però la cosa è ben trovata.  E Di Maio? Forse,  l'omino che ritira le puntate delle lotterie clandestine e porta la spesa, alle famiglie di Secondigliano,  una specie micro-reddito di cittadinanza. Ovviamente,  entrambi difesi dall'avvocato e professore Giovanni Conte. Quello, dei tre, che "ha studiato".          
Il lettore ride? E' riso amaro.  Purtroppo, non è facile spiegare alla gente comune,  che ha dimenticato il senso profondo,  anti-guerra civile, dell’Unione Europea, quanto certi proclami  giallo-verdi (“tireremo dritto”, il popolo è con noi”, “non fermeranno il popolo”, “gli faremo vedere”), rimandino al linguaggio  pernicioso e bellicista del  nazional-fascismo e siano contrari allo spirito del 1945 e di tutti i trattati europei, che - attenzione -   si fondano sul principio dello stato di diritto.  Che  non è parola astratta, dal momento che  implica  una precisa consapevolezza. Quale ?  Del fatto "che tutte le azioni intraprese dall'Unione Europea si basano su trattati approvati liberamente  e democraticamente da tutti gli stati membri" (**).  Insomma, nella  UE  non ci sono gauleiter,   né  governatori, né protettori.    
Molti italiani invece  credono di assistere a una  partita di calcio della nazionale e si sentono pronti a fare tifo e divertirsi. Quasi un gioco.  Non è così. Se al linguaggio bellicoso corrisponderanno, come per ora sembra, i fatti, l’Italia corre il rischio dell’isolamento. Anche perché, altro aspetto tipico del nazionalismo,  è quello di  sostituire al contratto la spada: allo stato di diritto la forza e se occorre la violenza.  Sicché, colpo di spada dopo colpo di spada, la strada si fa sempre più stretta e inevitabilmente il più forte, dopo aver spinto giù dalla torre tutti gli altri, taglia il traguardo.  La logica è quella del "bullet" e non del "ballot".  Del cazzotto, non del ragionamento.  E se, come nel caso dell'Italia,   non si ha la forza, allora,  alla stessa  stregua del coraggio di Don Abbondio, “uno non se la può dare”.   Quindi, il rischio è quello di  ritrovarsi,  come Mussolini -  in un clima spettrale ma impettito - pietosamente costretto a  ricevere le credenziali dell’ambasciatore del Manciukuò.  
Per ora siamo alle parole (d'ordine),  che come detto risuonano  vecchie e false.  Salvini, Di Maio e Conte gonfiano il petto e  gli italiani applaudono, così almeno dicono i sondaggi. Le premesse per un disastro, purtroppo,  ci sono tutte. 
Che dire?  Good Morning,  Manciukuò.  Pardon, Repubblica di Crimea.

Carlo Gambescia


(**) Fonte della citazione:   https://europa.eu/european-union/law/treaties_it