mercoledì 12 maggio 2010

La libertà?   Ma  chi se ne frega...
Il Risorgimento secondo Franco Cardini


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Che malinconia, quindicimila battute per non dire nulla… Di che cosa parliamo? Ma dell’articolessa di Franco Cardini apparsa ieri sul “Secolo d’Italia” : una tromba d'aria fritta (http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=32288 )E dove, guarda caso, gli unici citati del PdL - e malissimo - sono La Russa e Gasparri, che stanno con il Cavaliere, tutti poco amati dai finiani del "Secolo d'Italia"...
Mentre la Meloni - citata da Cardini - non conta, perché non ha l’età. E neppure valgono le "lisciate" alla regina del samba, Irene Pivetti ( ma quale Evita nostra… a Cardi'... ).
In buona sostanza, le sue "tesi" sul Risorgimento - chiamiamole così - ruotano intorno a tre punti 1) doveva vincere il federalismo giobertiano o - così tanto per buttare dentro un nome all'insegna dell' et-et alla ribollita - quello di Cattaneo; 2) eventualmente il modello da scegliere, se proprio i liberali dovevano unificare l'Italia, non poteva non essere quello della Prussia, che però liberale non era... ; 3) sul piano della politica estera si doveva invece puntare

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“sul progetto di Napoleone III (in verità, piuttosto dell'imperatrice Eugenia) di una lega franco-ispano-italo-bavaro-austro-ungherese delle potenze cattoliche euromeridionali, con annesso il progetto di favorire l'indipendenza polacca (l'Austria ci sarebbe stata, alla faccia di Germania e Russia) e di gestire oculatamente la crisi e la decadenza dell'impero ottomano, il che sarebbe stato meglio per tutto il Vicino Oriente (mentre invece lo abbiamo fatto gestire dal '18 al '48, rovinosamente, da Francia e Inghilterra)”.
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Il Papa autocrate, la Prussia anticattolica, un Cattaneo repubblicano, un Napoleone III arciplebiscitario, le "potenze cattoliche euromeridionali". Revisionismo? No, fantapolitica.
Ma Cardini conosce i due tomi di Chabod sulle premesse della politica estera italiana? E quello di Romeo sull’economia post-unitaria? E il volume di Salvatorelli sul pensiero politico risorgimentale? O il bellissimo, storiograficamente parlando, Interpretazioni del Risorgimento di Maturi. Ha letto, e per intero, l' Italia moderna di Volpe? Mah… Prima di criticare o "revisionare" si dovrebbe conoscere... O no?
Ovviamente, Cardini, more solito, incensa il fascismo immenso e rosso… E sulla questione delle libertà assenti, se la cava così:
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“Ma allora quel che mancava - ‘nazionalizzazione delle masse’; disciplina del lavoro e stato sociale; avvìo di un abbozzo almeno di riforme che sconfiggessero l'immigrazione e le malattie come la tubercolosi; lotta alla malavita nel sud; pacificazione con quella che già Antonio Gramsci aveva riconosciuto come l'unica vera forza popolare italiana, la Chiesa cattolica - fu il fascismo a saperlo realizzare, sia pure a prezzo prima di un cinico e un po' provinciale movimento di adeguazione al trend repressivo antibolscevico o sedicente tale che si era verificato un po' in tutta l'Europa almeno centrale e orientale, quindi di una sospensione delle garanzie statutarie che fu forse storicamente illegittima, non però illegale in quanto fu la corona a coprirla con la sua legittimazione. Non v'è possibile paragone tra i regimi conservatori e repressivi nati in tutta Europa per rispondere alla Rivoluzione d'Ottobre (penso all'Austria di Dollfuss, che pure cercò di darsi un dignitoso contenuto cristiano-social-nazionale, o all'Ungheria di Horthy, o alla Polonia di Pildsuski, o alla Finlandia di Mannerheim, o alla Romania di Carol) e i caratteri dinamici e innovativi del movimento e dello stesso regime fascista italiano sia dal punto di vista politico e sociale, sia da quello culturale” .
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Insomma, un modellino politico, quasi quasi da riproporre… Ma Fini è d'accordo?
E la libertà? Ma chi se ne frega: un Popolo, un Destino, un Papa. Infatti il buon Cardini festeggia il 150° dell’Unità d'Italia brindando con la sua idea fissa. Quale? Riproporre una Confederazione Italiana con a capo Benedetto XVI.
E quelli del “Secolo d’Italia”? Sono d’accordo, ma non su un punto: al posto del Papa vorrebbero Fini. In fondo anche questo è revisionismo storiografico. E Cardini sicuramente concorda...

Carlo Gambescia

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