Convegno di Alatri
Un “fine settimana”
in compagnia di
Julius Evola
.
Che c’entrano le “bignole alla nutella” con Julius Evola? C’entrano, c’entrano…
Perché la città di Alatri ha fatto veramente del suo meglio, anche sul piano
culinario, per accogliere i partecipanti al Convegno di Studi “Julius Evola e
la filosofia”, tenutosi venerdì 7 e sabato 8 maggio nella magnifica Aula Magna
del Palazzo Conti Gentili, al quale ha partecipato anche l’autore di queste
note.
Un convegno realizzato grazie alle sinergie organizzative tra l’ Assessorato
alla Cultura di Alatri, la
Fondazione "L'Abbadia" e la Fondazione Evola.
E premiato anche dal punto di vista del pubblico presente: numeroso, attento e
composto non di reduci a cavallo della famigerata tigre evoliana, ma
soprattutto di persone colte, tra cui numerosi studenti, sensibili al fascino
filosofico di Julius Evola. E poi, come già accennato, grandissime “bignole
alla nutella” per tutti...
Battute culinarie a parte, siamo d’accordo con Gianfranco Lami (Una filosofia sovranazionale). Il quale
ha sostenuto more geometrico
che Evola va giudicato uno dei più importanti filosofi del Novecento. Dal quale
non si può prescindere.
Ma procediamo con ordine. Luciano Arcella ha affrontato, con l'ariosità che gli è solita, la questione
della critica evoliana all’idea di un io razionale, tutto calcoli e consumi (La futile certezza dell' io). Giovanni
Sessa ha abilmente indagato, in "prima assoluta" per i presenti, i
tortuosi destini paralleli di due punte di iceberg del Novecento filosofico (Evola ed Emo). Giandomenico Casalino,
con l'enfasi spirituale di un allievo di Plotino, i filamenti hegeliani (Evola e Hegel). Marco Rossi ci ha
condotto lungo le frontiere sottili dell’esoterismo filosofico (Occultismo, magia e luce dell’Oriente: la scoperta
evoliana della filosofia). Simone Marletta, con giovanile baldanza,
ha investigato i nessi “di ritorno” con la modernità, pur criticata da Evola (Riflessioni sul concetto di trascendenza immanente).
Giuseppe Gorlani le curvature di un sapere perenne e universale (Julius Evola e la tradizione del Sanatana Dharma).
Giorgio Salzano l’antropologia filosofica (Per
una teoria dell’atto).
Tema trattato anche da Giuliano Borghi con trascinante forza evocatrice (L’anarca evoliano). E dal non meno
bravo Giovanni Damiano (Il problema della
potenza nella filosofia evoliana).
Più problematici, ma altrettanto interessanti, i contributi di Agostino Carrino
(Evola filosofo della politica?)
e Mario Conetti (Evola e la tradizione
ghibellina). Dettagliato e illuminato come sempre l'intervento di
Davide Bigalli (Evola e il pensiero
medievale). Documentatissimo e tranchant il contributo dialettico
di Domenico Caccamo ( Evola e la critica
della civiltà: Freud e Nietzsche). Dionisiaco - piacevolmente
dionisiaco - quello di Vitaldo Conte (I
nudi di Evola come
“Metafisica del sesso”). Tra l’altro ideatore di un intrigante
video, proiettato nel corso convegno e visibile su youtube ( http://www.youtube.com/watch?v=oV7OjlLt48Q ) .
Non meno interessanti le relazioni, che attraverso la “leva” filosofica
evoliana hanno "sollevato" altre questioni fondamentali, come quella
di un sottile ragionatore del cuore come Sandro Giovannini, (Unicità/esemplarità artistico/filosofica)
o di un medico, docente e appassionato psicoterapeuta come Ferdinando
Melchiorre (Magia, alchimia, Psichiatria).
Oppure come quella di Giovanni Franchi, tesa a scandagliare l’opera di un
pensatore eterodosso e affascinante (Spann
tra idealismo e filosofia cristiana). O elaborare raffronti, come
la relazione presentata da chi scrive (Evola
e Pareto. Spunti sociologici). O addirittura, come Hans Thomas
Hakl, fornire induttivamente un'avvicente ricostruzione di prima mano delle
nervature culturali di una Mitteleuropa post-bellica, stretta fra le esigenze
dell'alta cultura e i compromessi della sconfitta (Evola e Antaios). O, infine, individuare, come Giampiero
Moretti i fili sotterranei e ambigui di dialettiche filologiche solo in
apparenza innocue (Evola traduttore di
Bachofen).
Nell’insieme, per dirla con Gianfranco de Turris, un Evola plurale, ricco di
sfaccettature e risvolti sorprendenti. Un pensatore con il quale oggi è più che
mai necessario fare i conti. Filosofici. E alla cui opera possono avvicinarsi
tutti. Anche chi non si riconosca nel filo conduttore della tradizione. Bastano
spirito critico e cuore sincero.
Gli atti del convegno saranno pubblicati in “Studi Evoliani”, annuario della
Fondazione Julius Evola (Via Otranto, 36 – 00192 Roma – www.fondazionejuliusevola.it ). Alla quale ci si può
rivolgere per eventuali prenotazioni del fascicolo.
Carlo Gambescia
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