e le
“misure “tampone”
Come oggi si legge sui giornali, la Banca Centrale Europea avrebbe mostrato “tutto il
suo coraggio”. E in che modo? Manifestando la volontà di acquistare i bond
governativi dell’area euro e di sostenere con più vigore la moneta europea sui
mercati.
A tutto ciò, si è anche affiancata, in concorso con il FMI, la creazione del
Fondo Europeo di Stabilizzazione (FES), per intervenire “cash” al fine di
aiutare gli stati Ue in difficoltà: in pratica un aiutino sugli interessi
dovuti per i bond governativi trattati sui mercati.
Non c’è bisogno di essere esperti economisti per capire che si tratta di misure
“tampone”, rivolte a stabilizzare i mercati borsistici e la tenuta dell’euro.
Nulla di strutturale. Si procede tappando i buchi, fino alla prossima crisi
speculativa.
E che non si voglia andare oltre, risulta evidente dalla volontà espressa, ai
massimi livelli politici ed economici, sulla necessità “inderogabile” di tenere
sotto controllo i conti pubblici.
Su questi basi sarà difficile che i consumi privati e pubblici possano tornare
di nuovo a crescere. Soprattutto se con manovre correttive, rivolte puramente a
“tappare i buchi”, si tenterà nuovamente di svuotare le tasche dei cittadini,
magari "digitando" scioccamente insieme sui tasti delle imposte
dirette e indirette.
Servirebbe invece - e proprio su base europea - un grande piano di lavori
pubblici e di rilancio dell’economia e dell’occupazione.
Ma - ecco il punto - sul piano del computo della spesa pubblica, le spese in
conto capitale (per investimenti) andrebbero scorporate da quelle correnti (per
stipendi e salari). E queste ultime commisurate ai livelli di qualità dei
servizi erogati. Anche il debito pubblico andrebbe suddiviso in produttivo (per investimenti sociali e
pubblici) e dunque finanziabile anche attraverso la leva fiscale, e improduttivo (per pagamenti di
interessi pregressi, maturati a vario titolo), e quindi via via destinato a
ridursi nel tempo, fino a raggiungere livelli economicamente fisiologici.
Non diciamo di più, perché non siamo economisti di mestiere.
Temiamo perciò che qualche lettore possa
liquidare la nostra proposta come un puro tentativo di "far quadrare il
cerchio"... Roba da sognatori... Forse. Ma sempre meglio che stare a
guardare. O no?
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