Ci si guardi sempre dai politici che parlano della battaglia di civiltà. Soprattutto all’interno di una stessa civiltà.
Si faccia però attenzione, la battaglia contro il fascismo e il nazismo come contro il comunismo rappresentò, sul serio, una autentica battaglia di civiltà: tra due mondi separati. Da un lato la visione liberale, che innerva l’evoluzione moderna dell’Occidente, dall’altro la visione antiliberale, che accomuna tuttora fascisti e comunisti e altri nemici dell’Occidente.
Lo stesso principio può perciò essere esteso al conflitto, mai estintosi, tra la civiltà eurasiatica e Occidente euro-americano. Ma anche nei riguardi dell’Islam e di altre civiltà che hanno un’idea della libertà, dell’economia di mercato, delle istituzioni parlamentari, profondamente diversa da una civiltà marittima come quella occidentale.
Allora, si chiederà il lettore, per quale ragione ci si deve guardare da coloro che evocano la battaglia di civiltà?
Perché bisogna fare una distinzione sociologica di fondo tra uso interno ed esterno di un principio in sé valido.
Si prenda lo scontro di ieri al Senato sul Ddl Zan. Per ora sono stati sconfitti sul piano parlamentare i sostenitori del Disegno di legge che, come noto, fin dall’inizio hanno sostenuto la tesi della battaglia di civiltà.
Ecco, a tale proposito, si leggano le seguenti dichiarazioni di alcuni importanti esponenti politici del Pd e del M5s:
«"Hanno voluto fermare il futuro. Hanno voluto riportare l'Italia indietro. Sì, oggi hanno vinto loro e i loro inguacchi, al Senato. Ma il Paese è da un'altra parte. E presto si vedrà. #DdlZan". Lo scrive su Twitter il segretario del Pd Enrico Letta.
"Pensano di aver fatto un dispetto al Pd, hanno fatto uno sfregio all'Italia. #ddlzan", scrive su Twitter il capo delegazione del Pd al governo Andrea Orlando, parlando della bocciatura della legge sull'omofobia.
"Sul ddl Zan registriamo un passaggio a vuoto su un percorso di civiltà e di contrasto a ogni forma di discriminazione e violenza per l'orientamento sessuale. Chi oggi gioisce per questo sabotaggio dovrebbe rendere conto al Paese che su questi temi ha già dimostrato di essere più avanti delle aule parlamentari". Così in un post il Presidente del M5s Giuseppe Conte» (*).
Risparmio ai lettori le repliche della destra. Che, ovviamente, ora che canta vittoria, parla di moderazione e di forza della ragione. Mentre in realtà fin dall’inizio anche la destra ha sostenuto con pari violenza verbale la tesi della battaglia di civiltà, ovviamente in senso contrario alla sinistra.
Cosa vogliamo dire? Che, per citare Charles de Gaulle, si sta commettendo un errore politico clamoroso: invece di seminare discordia nel campo nemico, delle altre civiltà che ci sono nemiche, la seminiamo al nostro interno, diciamo in campo amico.
Ci si divide, stupidamente, su questioni secondarie, la cui soluzione è nel progressivo mutamento dei costumi (come è già accaduto sul tema dell’omotransfobia ), e non su questioni geopolitiche fondamentali, come la pessima figura in Afghanistan e il rabbioso revanchismo islamista.
In Italia, ad esempio, ci si preoccupa addirittura di coprire le nudità di natura storico-artisticadelle statue, per non offendere l’altrui sensibilità religiosa. Per poi accusarsi reciprocamente - quindi non parlo solo della sinistra - di essere nemici della civiltà.
Quale civiltà? Sicuramente non quella liberale. Soprattutto se la sinistra sfiora il ridicolo, vergognandosi delle tradizioni artistiche dell’Occidente, e la destra il comico, soprattutto quando celebra dittatori e modelli politici euroasiatici.
Pertanto l'Italia - ma il discorso andrebbe esteso all'intera civiltà occidentale - è profondamente divisa all’interno come all’esterno. Infatti l’uso che i politici fanno del principio “battaglia di civiltà” è disastroso.
Perché, ripetiamo, oltre a diffondere la discordia al nostro interno, si accetta che il nemico esterno la diffonda fin dentro il nostro accampamento per così dire.
Come uscire da questo vicolo cieco?
Carlo Gambescia
(*) Si veda qui: https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2021/10/26/ddl-zan-_c2cbef96-0bc4-4c8f-bca0-c09e6a95aac5.html
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