giovedì 11 luglio 2019

Salvini e  l’oro (nero) di Mosca
"Ahi serva Italia, di dolore ostello"…




Qual è la tragedia ( o meglio  tragicommedia...) di tutti i movimenti nazionalisti?  Che se vogliono vincere  devono darsi una regolata,  vendendosi,  sottotraccia  o meno,    a qualche potenza economica interna, alla quale piace il protezionismo. Oppure  esterna,  perché  l’autarchia pura non esiste e gli alleati fanno sempre comodo. Insomma, serve sempre  qualcuno che paghi le spese,  italiano o meno. Tutto fa brodo.
Maurras, "nazionalista integrale",  finì "collaborazionista"  tra le braccia di  Hitler.  I nazionalisti italiani in quelle  dell’industria pesante.   Molti movimenti  di liberazione nazionale del secolo scorso finirono nel libro paga  di sovietici  e  cinesi, come l’ultranazionalista Vietnam di Ho Ci Minh.  Stesso discorso per Cuba. 
Pertanto,  nessuna sorpresa davanti alla notizia sui presunti (per ora) soldi provenienti da Mosca intascati dalla  "sovranistissima" Lega. Parliamo della Russia,  potenza straniera già foraggiatrice di altri gruppi nazionalisti europei,  tramite traffici economici legati alla vendita del suo oro nero. Petrolio non olet.  
La Russia ha scopi politici, vuole l’Europa divisa e debole.   E,  se necessario,   controllata da Mosca.   Quindi, ripetiamo, i nastri pubblicati,  e  meritoriamente  da BuzzFeed (1),  non dicono nulla di nuovo sul piano della scienza politica e  storica.  Geopolitica più soldi e spie, tutto qui.  Magari queste  registrazioni   possono  trasformare  in  prove (o comunque  in qualcosa di  più concreto) le passate ipotesi dell' "Espresso".  Cose utili per i giudici. 
Comunque sia,   il vero punto è che  non esiste alcun  nazionalismo fai da te.  O se esiste, esiste solo per coloro che credono alle balle  populiste e sovraniste.  Del resto,  come c'era da aspettarsi,  i giornali  di destra hanno oscurato o minimizzato la notizia (2).  Che dire?   Ottimo esempio in carta stampata  del salviniano  “Prima gli Italiani".  Purtroppo, e per ora  solo a titolo di curiosità,   va detto  che  la stessa stampa di destra  che oggi lo difende,  ai tempi della Guerra Fredda  avrebbe subito definito Salvini “servo di Mosca”.  
E tale è, almeno a nostro avviso.  "Ahi serva Italia, di dolore ostello”/ nave senza nocchiere in gran tempesta/ non donna di provincie, ma bordello"…

Carlo Gambescia