qualcuno avvisi, con
il dovuto rispetto, Papa Francesco
Prima i fatti.
SAN PIETRO NON AVEVA
UN CONTO IN BANCA - "San Pietro non aveva un conto in banca, e quando ha
dovuto pagare le tasse il Signore lo ha mandato al mare a pescare un pesce e
trovare la moneta dentro al pesce, per pagare". Lo ha detto oggi papa
Francesco nell'omelia della messa a Santa Marta, dedicata alla
"povertà" e "gratuità" con cui deve agire la Chiesa.
PER OPERE CHIESA NON
SI AGISCA DA IMPRENDITORI - La "povertà" che deve caratterizzare la Chiesa "ci salva dal
diventare organizzatori, imprenditori", ha detto il Papa nella messa a
Santa Marta. "Si devono portare avanti le opere della Chiesa, e alcune
sono un po' complesse; ma con cuore di povertà, non con cuore di investimento o
di un imprenditore", ha aggiunto.
UNA CHIESA RICCA E'
UNA CHIESA VECCHIA,SENZA VITA - Se si vuol fare "una Chiesa ricca",
allora "la Chiesa
invecchia", "non ha vita". Lo ha affermato oggi papa Francesco
nella messa a Santa Marta, esortando a un annuncio del Vangelo fatto con
"semplicità" e "gratuità". "La Chiesa non è una ong",
ha ribadito, "nasce dalla gratuità" di cui "la povertà è un
segno".
TWITTER; NON
DOBBIAMO AVERE PAURA DELLA SOLIDARIETA' - "Non dobbiamo avere paura della
solidarietà, di sapere mettere ciò che siamo e che abbiamo a disposizione di
Dio". Questo è il testo del nuovo messaggio diffuso oggi da papa Francesco
su Twitter.
Che dire? Quale
fondamento economico-organizzativo può avere una gestione economica dei beni e
delle attività della Chiesa basata esclusivamente sulla Divina
Provvidenza? Di sicuro, ne ha più di uno sul piano degli “arcana”
teologici del cristianesimo. Misteri della fede, che,
sostanzialmente, si possono ridurre a uno solo: “Dio vede e provvede”.
Perfetto. Chi scrive
è credente. E purtroppo, anche vivente. Insomma,
come è noto a tutti (credenti e viventi), non si vive di
solo spirito ( e di soli pani e pesci
miracolosi...). Quindi riformuliamo la domanda: quale
fondamento,eccetera, sul piano economico? Dove, da bilancio, le uscite devono
pareggiare le entrate? Certo, si può contare sulle
donazioni e altre forme di aiuto esterno. Ma come
conciliare la carità esterna, una
tantum con
i costi annuali di ammortamento dei beni economici posseduti dalla Chiesa?
Alla Chiesa serve
certamente un cuore povero, come osserva Papa Bergoglio, ma, se vuole
continuare a fare del bene, le occorrono capitali. Che, in
quanto tali, impongono rigorosi criteri economici e di bilancio. La
solidarietà ha un costo di esercizio. Detto altrimenti: la Chiesa deve farsi anche
imprenditrice. Senza esagerare, ma, ripetiamo, imprenditrice.
Concludendo,
non ci si può accontentare della retorica pauperista
che Papa Bergoglio sembra condividere... Sono
argomentazioni molto pericolose, perché possono
contribuire a creare aspettative sbagliate in quegli ambienti che
da sempre aspirano a una Chiesa priva di risorse economiche proprie
e quindi politicamente docile e controllabile.
Chi non ha del suo
pane, deve vivere di quello dell'altro. E come insegna il
Poeta: Tu proverai sì come sa
di sale/ lo pane altrui, e come è duro calle/ lo scendere e 'l salir per l'altrui scale (Dante, Paradiso,
canto XVII).
Carlo Gambescia
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