Gnädige Frau Mestizia,
la situazione italiana ci lascia perplessi, più che perplessi. Il nostro ambasciatore a Roma, i nostri analisti, i nostri studiosi, politologi, giornalisti, agenti segreti in loco manifestano i primi sintomi di un grave esaurimento nervoso. Le espongo con ordine i punti che più ci risultano enigmatici, e sui quali richiamiamola Sua attenzione:
la situazione italiana ci lascia perplessi, più che perplessi. Il nostro ambasciatore a Roma, i nostri analisti, i nostri studiosi, politologi, giornalisti, agenti segreti in loco manifestano i primi sintomi di un grave esaurimento nervoso. Le espongo con ordine i punti che più ci risultano enigmatici, e sui quali richiamiamo
1) Negli ultimi
giorni, il Cav. Bernasconi ha dichiarato che il governo italiano deve
ingaggiare “un braccio di ferro” con il governo tedesco e le istituzioni UE, al
fine di “rimettere in moto…il motore dell’economia”, altrimenti l’Italia, in
buona sostanza, denuncerà i trattati UE e uscirà dall’euro.
2) La posizione del
Cav. Bernasconi sembra chiara, e, soppesati vantaggi e svantaggi reciproci
d’Italia e Germania, francamente ci stupiamo che non sia stata espressa anche
prima da un esponente politico italiano di rilievo.
3) Però il suddetto
Cav. Bernasconi a) non ha aperto bocca quando il Presidente Napolitano lo ha
sostituito con il Prof. Mario Monti, persona di nostro gradimento il cui
governo ha sempre agito d’intesa con il nostro b) attualmente, il partito del
Cav. Bernasconi è parte integrante di un governo guidato dal Presidente Letta,
autore di un pregevole opuscolo dal titolo “Morire per Maastricht”, che
appoggia con il massimo vigore e il più commovente pathos l’azione e la linea
del governo tedesco e delle istituzioni UE.
Ci risulta
impenetrabile il rapporto logico fra il punto 1) e il punto 3), come fra il
punto 3) e il punto 2). Prima di rinunciare a capire, ci rivolgiamo a Lei,
pregandoLa di fare ricorso alla Sua nativa comprensione delle sfumature del
carattere italiano, che evidentemente non riusciamo a penetrare con i soli
strumenti della razionalità e della Realpolitik. RingraziandoLa fin d’ora per
la collaborazione, porgiamo cordiali saluti. Suo
Otto Freiherr von
Feuer und Schwert, Gran Penitenziere Imperiale
Illustre Freiherr von Feuer und Schwert,
ben lieta di
rendermi utile a Lei, al Suo governo e alle istituzioni UE, non posso a
mia volta non richamare alla Sua attenzione i seguenti fatti:
A) In Italia c’è un
antico proverbio che recita così: “parlare a nuora perché suocera intenda”. In
questo caso, il Cav. Bernasconi parla a nuora (il Suo governo) perché suocera
(il governo statunitense, in particolare il presidente Obama) intenda che egli
non ha la minima intenzione di lasciarsi incarcerare dalla magistratura
italiana per la varie scappatelle di cui è accusato. Invita pertanto “la
suocera” a mantenere la promessa fattagli a Washington, quando il Presidente
Obama gli disse “Non caschi, e se caschi caschi in piedi”.
B) Il Cav.
Bernasconi è sentimentalmente legato al teatro di varietà, una forma d’arte che
per quanto obsoleta, fa tuttora parte integrante del corredo genetico degli
italiani. Un tratto caratteristico del teatro di varietà italiano era il
seguente: quando lo spettacolo minacciava di essere fischiato dal pubblico e di
risolversi in un fiasco rovinoso, la compagnia ricorreva a un trucco di sicuro
effetto: il gran finale patriottico. Le ballerine sgambettavano sventolando una
miriade di bandierine tricolori, e il capocomico, con apposita canzoncina,
invocava – a seconda delle appartenenze politiche prevalenti fra il pubblico –
“Trieste italiana” o “Garibaldi”. Dopo gli immancabili, scroscianti applausi,
gli artisti tornavano in camerino, si toglievano il costume e il trucco di
scena, e la tournée proseguiva come al solito.
C) L’Italia è, come
il Suo governo non manca di rammentarci, un paese debole e antiquato. In
antico, si usava indicare la donna come “il sesso debole”, e di lei si diceva
che “la donna è mobile/qual piuma al vento/muta d’accento/e di pensier”. Ecco:
l’Italia è una donna d’altri tempi; e il Cav. Bernasconi, con tutto il suo
celebre dongiovannismo, è prima di tutto un italiano.
D) Una tesi
storiografica, non so quanto fondata, spiega così il comportamento enigmatico
tenuto dal governo Badoglio l’otto settembre del 1943. Fra il Maresciallo
Badoglio e il generale Kesselring sarebbe intercorso uno scambio ufficioso così
concepito: a) il generale Kesselring garantisce un salvacondotto personale a
Badoglio, famiglia reale e seguito, i quali potranno trasferirsi da Roma a
Pescara indisturbati, rifugiandosi sani e salvi dietro le linee angloamericane
b) in cambio, il Maresciallo Badoglio non informa le FFAA italiane - in
superiorità numerica schiacciante, sul territorio italiano, rispetto alle
truppe tedesche - del rovesciamento di alleanze già concluso, e non predispone
le misure necessarie a prevenire l’inevitabile, violenta reazione tedesca.
A Sua disposizione
per ulteriori chiarimenti, La saluto con viva cordialità. Sua
donna Mestizia
Roberto Buffagni è un
autore teatrale. Il suo ultimo lavoro, attualmente in tournée, è Sorelle d’Italia –
Avanspettacolo fondamentalista, musiche di Alessandro Nidi, regia di
Cristina Pezzoli, con Veronica Pivetti e Isa Danieli. Come si vede anche dal
titolo di questo spettacolo, ha un po’ la fissa del Risorgimento, dell’Italia…
insomma, dell’oggettistica vintage...
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