Un Redditest giacobino?
Probabilmente dietro il cosiddetto Redditest
(*) si nasconde un’idea giacobina di stato. Si
dirà, ma a noi dei giacobini? E no, dire stato giacobino significa dire
stato etico: stato che, come quello incarnato da Robespierre,
pretende di sapere alla perfezione quale sia il bene per ogni singolo
cittadino: cosa deve dire, come deve pregare ( o non pregare), quante tasse
deve pagare, e, per l’appunto, cosa deve mangiare, bere, indossare, eccetera…
Perché “Io Stato” so quello che "tu cittadino" puoi
permetterti o meno…
Ora, semplificando al massimo, la spesso tempestosa
politica fiscale dei moderni può essere ricondotta
nell'alveo di due grandi approcci . Vediamo quali.
Il primo è imperniato sull’idea etica, cui
abbiamo accennato, dello Stato che dichiara di sapere alla perfezione
quale sia il bene di ciascun cittadino. Di qui la necessità di tasse crescenti
per soddisfare quelli che lo stato ritiene, e di autorità, i bisogni dei
singoli. E di riflesso la criminalizzazione dell’evasore
fiscale.
Il secondo è fondato sull' idea sociologica, o se
si prefersice empirica, che nessuno meglio del
singolo conosca il proprio bene. Di qui, la possibilità
di tasse decrescenti, grazie
alla libertà di soddisfare individualmente (o
associando altri privati) i propri bisogni. A
differenza dell'altro approccio si tende a giustificare l'
evasore fiscale.
Naturalmente, tra i due approcci (qui descritti allo
stato puro o ideale) è possibile individuare una gamma di
soluzioni intermedie. Di regola, il punto di equilibrio
è sempre di tipo storico e dipende dalla qualità dei dirigenti, dei
cittadini, dal tipo di cultura prevalente, dal sistema economico in
essere, eccetera.
Concludendo, la futura introduzione del
Redditest potrebbe spostare, e decisamente, il
"pendolo" fiscale verso un modello di stato giacobino. E non
crediamo, come invece alcuni benevolmente ritengono, che sia “solo” uno
strumento temporaneo per contrastare l’evasione fiscale... Ma questa è un'
altra storia.
Carlo Gambescia
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