La stupidità dell'antisemitismo
Lo striscione dei tifosi biancocelesti apparso ieri allo Stadio Olimpico
|
Odiare è amare al contrario. O meglio, l'odio
rinvia all'amore e viceversa. Tuttavia, dal punto di vista
collettivo, amore e odio necessitano di un bersaglio sociale
preciso, che non sempre esiste... e così lo si inventa. Ma
come lo si crea? Sulla base di stereotipi che riflettono, a vari livelli
stratificati, la cultura di una determinata società storica. Sotto
questo profilo, quanto più una società coltiva la cultura del rispetto
dell’altro tanto più si allontana il pericolo dell’ odio assoluto verso
qualcuno. Odio che non è altro che il rovescio dell’amore assoluto
verso qualcun altro.
Ora, i cori allo stadio Olimpico
e l' aggressione antisemita subita in centro
città dai sostenitori del Tottenham ( http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2012/11/22/Raid-ultras-laziali-pub-Roma-10-inglesi-feriti-_7837241.html
), evidenziano quanto la cultura del rispetto sia
lontana dal rappresentare un patrimonio collettivo acquisito. E,
purtroppo, non solo a Roma.
Abbiamo detto che l’odio verso qualcuno è il rovescio
dell’amore verso qualcun altro. Ciò significa
che nel caso dei tifosi
“coristi” gridare "Juden Tottenham, Juden
Tottenham" ("Giudei del Tottenham, Giudei del
Tottenham") sottolinea un fatto preciso: che l’identità
ebraica (insieme a quella socio-politicamente meno importante
dell'appartenenza sportiva) è considerata un disvalore
assoluto. Ma in nome di quale valore? La Lazio ? O, come si legge nello
striscione, un popolo che vive in condizioni sociali e
politiche di gravissimo disagio?
No, perché nei cori il brutale
riferimento al nefando “Juden Raus” ("Fuori i
Giudei"), chiarisce che l’amore assoluto riguarda una specifica
tradizione politica tedesca: la nazionalsocialista (*). Che del rispetto
dell’altro fece strame.
Carlo Gambescia
(*) Infatti, in inglese ebreo si dice jewish. E con
judean si indica, sempre nella lingua di Shakespeare.
l'abitante del Regno di Giudea... Mentre in tedesco
si traduce jude(n, plurale), nel senso di ebreo, israelita, giudeo.
In quest'ultima accezione, anche in relazione al contesto, il termine
può assumere valore moralmente negativo, come per
l'appunto nella propaganda nazista e neonazista.
Nessun commento:
Posta un commento