venerdì 23 novembre 2012

La stupidità dell'antisemitismo

Lo striscione  dei tifosi biancocelesti apparso ieri  allo Stadio Olimpico

Odiare è amare al contrario. O meglio,  l'odio rinvia all'amore e viceversa.  Tuttavia, dal punto di vista collettivo,  amore e odio  necessitano di un bersaglio sociale preciso, che non sempre esiste...  e così  lo si inventa.  Ma  come lo si crea? Sulla base di stereotipi che riflettono, a vari livelli stratificati, la cultura di una determinata società storica. Sotto questo profilo, quanto più una società coltiva la cultura del rispetto dell’altro tanto più si allontana il pericolo dell’ odio assoluto verso qualcuno. Odio che non  è altro che il rovescio dell’amore assoluto verso qualcun altro. 
Ora,  i cori   allo stadio Olimpico e  l' aggressione antisemita  subita in centro città  dai  sostenitori del Tottenham ( http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2012/11/22/Raid-ultras-laziali-pub-Roma-10-inglesi-feriti-_7837241.html ), evidenziano    quanto la cultura del rispetto sia lontana dal rappresentare un patrimonio collettivo acquisito. E, purtroppo, non solo a Roma.
Abbiamo detto che l’odio verso qualcuno è il rovescio dell’amore verso qualcun altro.  Ciò  significa che   nel  caso dei tifosi  “coristi”   gridare "Juden Tottenham, Juden Tottenham" ("Giudei del Tottenham, Giudei del Tottenham")  sottolinea un fatto preciso: che  l’identità ebraica  (insieme a quella socio-politicamente meno importante dell'appartenenza sportiva)  è  considerata un disvalore assoluto. Ma in nome di quale valore?  La Lazio? O, come si legge nello striscione,  un   popolo che vive in condizioni sociali e politiche di gravissimo disagio? 
No, perché  nei  cori il brutale riferimento  al  nefando  “Juden Raus”  ("Fuori i Giudei"),  chiarisce che l’amore assoluto riguarda una specifica tradizione politica tedesca:  la nazionalsocialista (*). Che del rispetto dell’altro fece strame.


"Fuori i  Giudei!".  Propaganda  antisemita mazionalsocialista


Ed è così,  celebrando la causa  nazista  e  insultando un popolo perseguitato da Hitler, che si vuole aiutare la causa palestinese?    Tutto ciò  non  solo è vergognoso,  è stupido.

Carlo Gambescia


(*)  Infatti, in inglese  ebreo si  dice jewish. E con judean  si indica,  sempre nella lingua di Shakespeare.   l'abitante del  Regno  di Giudea... Mentre in tedesco si traduce  jude(n, plurale), nel senso di ebreo, israelita, giudeo. In quest'ultima accezione, anche in relazione al contesto, il termine  può  assumere valore moralmente negativo, come per l'appunto nella propaganda nazista e  neonazista.        



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