Dissesto idrogeologico?
Largo ai
giovani...
La questione del dissesto idrogeologico italiano, di cui già
si parlava nelle cronache medievali, potrebbe finalmente essere l’
occasione giusta per favorire la crescita dell’occupazione e così giovare, in
un momento di crisi, all’economia. Come? Perché non creare un corpo
addetto esclusivamente all'infoltimento boschivo? In questo modo, si
alleggerirebbe il lavoro della Guardia Forestale, già molto impegnata, e di
riflesso quello della Protezione Civile, costretta, stagionalmente, a
soccorrere le popolazioni alluvionate. Il Corpo per la Lotta al Dissesto
Idrogeologico (CLDI) potrebbe essere finanziato da un’ imposta annua ad
hoc: gli italiani, si sa, amano la natura e sarebbero perciò
disposti a qualsiasi sacrificio. Inoltre, l’introduzione di una nuova
tassa sarebbe ben vista da Monti e dalla Merkel. Il CLDI, proprio per onorare
quel decentramento politico e amministrativo che funziona così bene in
Italia, potrebbe essere gestito da società miste pubblico-privato, su
base regionale o comunale; formula collaudata che, notoriamente, favorisce
l’onestà degli amministratori. Infine i giovani, così
desiderosi di trovare un posto di lavoro fisso, accorrerebbero in
massa. Ovviamente, per la gioia della Caritas, dei sindacati,
di Napolitano e di Gianfranco Fini, potrebbero concorrere
all'assunzione, se maggiorenni, anche i figli degli immigrati
(clandestini) nati in Italia. Certo, sarebbe lavoro fisico,
lavoro duro - "con la zappa", come dicevano i
nonni - ma all’aria aperta e a contatto con la natura.
Del resto, si sa, i giovani italiani non amano restare ore e ore
davanti a tv e pc... Perciò sarebbero ben lieti di
vivere nei boschi.
Buona giornata a tutti.
Carlo Gambescia
Nessun commento:
Posta un commento