Passera e Marchionne
La posta in gioco
Passera ha battuto il classico colpo. Ora sappiamo che
c'è. E cosa ha detto? Che la Fiat deve rendere conto al Governo? E Marchionne
ha risposto http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/daassociare/2012/09/18/Marchionne-mercato-Italia-picco-mai-detto-voler-andare-via_7490780.html
). Ma non per le rime... Perché avrebbe dovuto chiedere al
Ministro per lo Sviluppo Economico di tirare fuori il piano di politica
industriale… La famigerata isola che non c'è...
In realtà, la mission che si nasconde dietro il tira e molla
di Marchionne è stanare governo e parti sociali su una questione di
vita o di morte per la Fiat: scoprire se la
multinazionale potrà contare non tanto su aiuti
diretti quanto su aiuti indiretti.
Infatti, Marchionne nella sua replica fa
riferimento al difficile (per
l'investitore) contesto italiano. E qui per capire occorre
fare un passo indietro.
Negli Stati Uniti, come ha notato Mucchetti sul
Corriere, la Chrysler
si è risollevata «con i soldi del governo Usa che, oltre ai prestiti, si è
accollato circa 2 miliardi di dollari di perdite nella liquidazione della
vecchia Chrysler» (http://www.corriere.it/economia/12_settembre_16/futuro-sostenibile-auto-fiat_6cb4b4a2-ffc7-11e1-8b0a-fcb4af5c52c7.shtml
). Quindi aiuti diretti o quasi... Il che è vero, ma è solo una
parte della storia. Dal momento che Marchionne è un buon manager, i
sindacati americani sono più pragmatici e, cosa
importantissima, negli Stati Uniti la magistratura non si sostituisce al
sindacato né decide quel che un’impresa debba produrre o meno. Con questo non
vogliamo dire che Marchionne sia un santo, che i sindacati debbano essere
aconflittuali, e la magistratura prona ai potenti. Diciamo solo che
un sindacato e una magistratura
poco sincronici forniscono un alibi alle imprese
multinazionali (come la Fiat )
a non investire in Italia.
Pertanto, al di là del tira e molla di
Marchionne, governo e parti sociali dovrebbero
discutere non tanto di massimi sistemi, bensì del
contesto: di come ricostruire, ovviamente per gradi ma con
fermezza, un quadro di certezze politiche, giuridiche e giudiziali in
cui le imprese (tutte le imprese) possano operare. Un
"contesto" di tipo americano? Di tipo tedesco?
Non ci pronunciamo. L'importante è che non sia di tipo
italiano.
Ecco la vera posta in gioco. Tutto il resto è fumo.
Carlo Gambescia
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