mercoledì 26 settembre 2012

Finanziamento pubblico dei  partiti 

e filosofia del  tranvai...

 
Gaetano Mosca (1858-1941)


Nel carteggio  Gaetano Mosca-Guglielmo Ferrero, citiamo a memoria, Mosca, all’epoca (fine anni Dieci del Novecento), deputato, senatore,  Sottosegretario, si scusa con Ferrero, perché non potrà recarsi alla Camera, e così inoltrare una lettera, a causa « dello sciopero del tranvai». 
La classe politica alla quale   apparteneva Mosca, i cui  membri (certo non tutti...)   non potevano  permettersi neppure  la carrozza,   venne liquidata dal fascismo come totalmente corrotta e inetta.  Quei liberali, in realtà onesti, pur avendo vinto la guerra - e che guerra -    persero il dopoguerra… Ma questa è un'altra storia.  
Cosa vogliamo dire?    Che tra  Gaetano Mosca  e  Luigi Lusi,  tesoriere della Margherita  (Fiorito è ancora sotto inchiesta), c’è in mezzo una "cosa" che sia chiama finanziamento pubblico dei partiti. Una  stortura  che va  assolutamente eliminata. Certo, non si  sopprimerà  del tutto  la corruzione: gli uomini sono esseri imperfetti...  Siamo perciò  davanti a una scelta di male minore.  Si tratta, insomma,  di  ridurre le tentazioni...  E, per dirla  fuori dai denti, di evitare che siano finanziate -   le tentazioni -   a spese dei cittadini.  
Semplifichiamo troppo? Forse.  Ma una cosa è certa:  i partiti, a tutti i livelli,  non vanno più foraggiati pubblicamente. Che si arrangino.   Non sono in grado di autoriformarsi?  Ebbene,  si provveda immediatamente  per decreto legge.  Qui servono fatti.  Napolitano e Monti,  se volessero potrebbe  intervenire, e con il  plauso dell'Europa. Questa volta, a differenza del "golpetto" bianco per far cadere Berlusconi,  avrebbero l'appoggio totale  della pubblica opinione.  
Ora,  basta!  Che i nostri deputati tornino a prendere il “tranvai” come faceva Gaetano Mosca.

Carlo Gambescia


Nessun commento:

Posta un commento