Lo scandalo alla Regione Lazio
Lo scandalo che sta devastando l’immagine, già peraltro compromessa della Regione Lazio, ha messo in luce le cifre da capogiro percepite dai politici e l' uso distorto del denaro pubblico, sul quale sta indagando la magistratura.
Che fare? Per alcuni la soluzione possibile - al di là perciò delle sciocchezze sulla democrazia diretta per sessanta milioni di italiani - resta quella di eliminare a qualsiasi livello istituzionale, il finanziamento pubblico dei partiti.
L’idea non è sbagliata. Come hanno mostrato fior di studi, peculato e corruzione allignano in quella zona grigia, come nel caso dei partiti, dove interesse pubblico e privato si intersecano. Del resto, come rilevano gli abrogazionisti, la natura umana è quel che è… Inutile perciò pensare - si legge - che l’ educazione possa mutare quelle caratteristiche che secondo Hobbes, rendono da sempre l’uomo pericoloso. Tradotto, un po' alla buona: se l’occasione fa l’ uomo ladro perché non ridurre drasticamente il “numero” delle occasioni? E quindi perché non privatizzare i partiti?
Tuttavia, esistono almeno due controindicazioni.
La prima è che un taglio di tali proporzioni difficilmente può essere accettato dai partiti, istituzioni, che come tutte le istituzioni, lottano per la propria autoconservazione. Di qui, la necessità (ma anche il pericolo) , di dover introdurre il megataglio per vie extralegali, o meglio extracostituzionali… C'è chi, addirittura, ha proposto, una dittatura a termine di tipo romano repubblicano.
La seconda è che il megataglio rischia di far diventare la politica appannaggio di coloro che hanno i mezzi economici per praticarla, o comunque per influire su di essa. Certo, si possono sempre istituire dei controlli. Ma chi controllerà i controllori? E chi controllerà i controllori dei controllori? E così via?
Come si può notare, la questione non è facilmente risolvibile. E comunque, qualunque scelta si faccia, esistono sempre controindicazioni. Diciamo che si dovrebbe optare per il male minore. Ma qual è in questo caso il male minore?
Carlo Gambescia
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