(Meta)political comics
Il Feltri-pensiero
su immigrati e kamikaze....
Che c'entra Vittorio Feltri, col capitalismo, gli
immigrati e i kamikaze? Solo un attimo di pazienza...
Basta sfogliare i giornali italiani per capire che ci
sono due tipi di amici del capitalismo: quelli che vogliono pagare il conto e
quelli che non lo vogliono pagare mai. Mi spiego meglio.
Prima categoria: quelli che vogliono pagarlo, come ad esempio gli Scalfari boys di Repubblica. Ecco come ragionano: il capitalismo, da sempre affamato di manodopera a basso prezzo, provoca migrazioni di massa, qualcuno degli immigrati non ci sta, perché vede minacciata la propria identità e magari reagisce... Per evitare questo c’è un conto da pagare. Che noi paghiamo volentieri trattando umanamente gli immigrati ed “educandoli” al capitalismo. Morale: in ogni kamikaze c’è un consumatore mancato
Seconda categoria: quelli che non vogliono pagarlo mai. E finalmente veniamo a Vittorio Feltri. Il suo ragionamento è questo: il capitalismo è sradicamento. Bene, tanto peggio per gli sradicati.Tu reagisci e metti la bomba. Bene, io ti distruggo e poi ballo sulle macerie di casa tua: il capitalismo è nostro, i cocci e il conto vostri. Ma quale singhiozzo dell’uomo bianco… Appena mi guardi ti fulmino… e non solo in senso figurato. Morale: in ogni immigrato o immigrata col velo c’è un kamikaze.
Insomma, Feltri non solo vuole mangiare a sbafo, ma vuole pure i colonnelli, magari dal grilletto facile. Dopo gli attentati londinesi dell’ 11 luglio dell’anno scorso, in un editoriale di Libero, (religiosamente conservato ) se la prese non solo con i bombaroli: “quattro deficienti imbottiti di tritolo chiamati kamikaze, giovinotti istupiditi dalla religione e da promesse di improbabili paradisi”, ma anche con un Occidente, dalla “faccia pallida e spaventata”, abitato da omiciattoli “molli e decadenti”. Titolone esemplificativo sparato in prima pagina (dallo stesso ritaglio...) : “Noi in ferie, loro in guerra”. Come dire “tutti ar mare, tutti ar mare, a mostra’ le bare chiare”…
Chi voglia fare corsi di aggiornamento in scontro delle civiltà può comprare Libero tutti i giorni. Per una bella abbuffata di insulti all’immigrato maghrebino. Ovviamente, dopo quelli quotidiani indirizzati al governo Prodi. Il quale, va detto, ce la sta mettendo tutta per facilitare il “lavoro” del direttore di Libero.
Del resto lo Spengler di Bergamo Alta, gode anche quando può crocifiggere la sinistra. Accusata di aver introdotto in Italia una pseudocultura garantista per cui, spesso si legge su Libero, che sela Polizia rincorre un
immigrato che ha violato le regole, e lo becca e ammanetta bruscamente, invece
di encomiarla la accusano di violenza.... Notare la finezza sociologica alla
Charles Bronson… Ma spesso Feltri non risparmia neppure gli italiani a Sud di
Brembate di Sopra: per lui così egoisti e vigliacchi da fare tifo per la Moschea , come in passato
brindavano al comunismo per avere salva la vita… Anche qui, notare la finezza
sociologica alla Bush...
Troppo facile… I conti non tornano (proviamo a metterla sullo storico): il garantismo, non è comunista ma liberale, e non risale al 1968, ma almeno alle Rivoluzioni Inglesi del Seicento. Anche l’individualismo, pur nella variante italiana, è un prodotto delle riforme protestanti, o comunque di certo cattolicesimo liberale o "progressivo". E i due addendi (liberalismo + individualismo) sommati insieme danno pure il capitalismo. Un macchinone che porta con sé, certo, progresso e benessere per pochi, ma anche sradicamento e sfruttamento per molti, forse troppi. E quindi, periodicamente, cocci e conti da pagare.
Pertanto, Feltri non può dire questo sì, quello no: per onestà intellettuale dovrebbe cuccarsi tutto il pacchetto, come fanno senza battere ciglio, piaccia o meno, gli Scalfari boys. A meno che Feltri non sia un sostenitore del modello cinese: carri armati e libera impresa… Un bel capitalismo (si far per dire) ad uso e consumo di squali e colonnelli.
Il direttore di Libero dovrebbe capire che i conti vanno pagati, tutti i conti, in particolare quelli dei vetri (solo vetri?) rotti periodicamente dai monelli di Wall Street e dintorni. Non si può fare finta di niente (solo ragazzate…), o dire non li ho rotti io, dare un bel calcio nel sedere all'immigrato nordafricano e metterlo su un aereo. Perché poi quello si butta sul Corano, lo legge in fretta e male… E magari poi combina qualche guaio… Se la mamma non riesce a fermarlo…
Già, ma a Feltri che gliene frega, lui, come John Wayne, va a cavallo.
Prima categoria: quelli che vogliono pagarlo, come ad esempio gli Scalfari boys di Repubblica. Ecco come ragionano: il capitalismo, da sempre affamato di manodopera a basso prezzo, provoca migrazioni di massa, qualcuno degli immigrati non ci sta, perché vede minacciata la propria identità e magari reagisce... Per evitare questo c’è un conto da pagare. Che noi paghiamo volentieri trattando umanamente gli immigrati ed “educandoli” al capitalismo. Morale: in ogni kamikaze c’è un consumatore mancato
Seconda categoria: quelli che non vogliono pagarlo mai. E finalmente veniamo a Vittorio Feltri. Il suo ragionamento è questo: il capitalismo è sradicamento. Bene, tanto peggio per gli sradicati.Tu reagisci e metti la bomba. Bene, io ti distruggo e poi ballo sulle macerie di casa tua: il capitalismo è nostro, i cocci e il conto vostri. Ma quale singhiozzo dell’uomo bianco… Appena mi guardi ti fulmino… e non solo in senso figurato. Morale: in ogni immigrato o immigrata col velo c’è un kamikaze.
Insomma, Feltri non solo vuole mangiare a sbafo, ma vuole pure i colonnelli, magari dal grilletto facile. Dopo gli attentati londinesi dell’ 11 luglio dell’anno scorso, in un editoriale di Libero, (religiosamente conservato ) se la prese non solo con i bombaroli: “quattro deficienti imbottiti di tritolo chiamati kamikaze, giovinotti istupiditi dalla religione e da promesse di improbabili paradisi”, ma anche con un Occidente, dalla “faccia pallida e spaventata”, abitato da omiciattoli “molli e decadenti”. Titolone esemplificativo sparato in prima pagina (dallo stesso ritaglio...) : “Noi in ferie, loro in guerra”. Come dire “tutti ar mare, tutti ar mare, a mostra’ le bare chiare”…
Chi voglia fare corsi di aggiornamento in scontro delle civiltà può comprare Libero tutti i giorni. Per una bella abbuffata di insulti all’immigrato maghrebino. Ovviamente, dopo quelli quotidiani indirizzati al governo Prodi. Il quale, va detto, ce la sta mettendo tutta per facilitare il “lavoro” del direttore di Libero.
Del resto lo Spengler di Bergamo Alta, gode anche quando può crocifiggere la sinistra. Accusata di aver introdotto in Italia una pseudocultura garantista per cui, spesso si legge su Libero, che se
Troppo facile… I conti non tornano (proviamo a metterla sullo storico): il garantismo, non è comunista ma liberale, e non risale al 1968, ma almeno alle Rivoluzioni Inglesi del Seicento. Anche l’individualismo, pur nella variante italiana, è un prodotto delle riforme protestanti, o comunque di certo cattolicesimo liberale o "progressivo". E i due addendi (liberalismo + individualismo) sommati insieme danno pure il capitalismo. Un macchinone che porta con sé, certo, progresso e benessere per pochi, ma anche sradicamento e sfruttamento per molti, forse troppi. E quindi, periodicamente, cocci e conti da pagare.
Pertanto, Feltri non può dire questo sì, quello no: per onestà intellettuale dovrebbe cuccarsi tutto il pacchetto, come fanno senza battere ciglio, piaccia o meno, gli Scalfari boys. A meno che Feltri non sia un sostenitore del modello cinese: carri armati e libera impresa… Un bel capitalismo (si far per dire) ad uso e consumo di squali e colonnelli.
Il direttore di Libero dovrebbe capire che i conti vanno pagati, tutti i conti, in particolare quelli dei vetri (solo vetri?) rotti periodicamente dai monelli di Wall Street e dintorni. Non si può fare finta di niente (solo ragazzate…), o dire non li ho rotti io, dare un bel calcio nel sedere all'immigrato nordafricano e metterlo su un aereo. Perché poi quello si butta sul Corano, lo legge in fretta e male… E magari poi combina qualche guaio… Se la mamma non riesce a fermarlo…
Già, ma a Feltri che gliene frega, lui, come John Wayne, va a cavallo.
Carlo Gambescia
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