venerdì 24 novembre 2006


Lo scaffale delle riviste/9



Apriamo questa corposa rassegna segnalando due interessanti fascicoli monografici di “Telos” dedicati al tema della “Germania dopo il totalitarismo” (Germany after the Totalitarianism, nn. 135 e 136, http://www.telospress.com/ ). In particolare, ricordiamo nel fascicolo n. 135 (Summer 2006), i contributi di Jeffrey Herf (Narratives of Totalitarianism: Nazism’s Anti-Semitic Propaganda, pp. 32-60), di Hans Ulrich Gumbrecht (Heidegger’s Two Totalitarianism, pp. 77-83), nonché la nota di Ying Ma su The Hate That Won't Go Away: Anti-Americanism in China, n. 135, pp. 155-161). E nel fascicolo n. 136 (Fall 2006) gli articoli di Sigrid Meuschel e Barbara Könczöl (Sacralization of Politics in the GDR, pp. 26-58, con interessante iconografia), di Julia Hell (Remnants of Totalitarianism: Hannah Arendt, Heiner Müller, Slavoj Žižek, and the Re-Invention of Politics, pp. 76-103), di Andrew Ewitt (Fight Club and the Violence of Neo-fascist Ressentiment, pp. 104-131).
Il nuovo numero della “Revue de Mauss” (n. 28, 2° semestre 2006, http://www.revuedimauss.com/ ) si occupa di “Penser la crise de l’école”. Per l’ampiezza dei temi affrontati il fascicolo va oltre la realtà francese. E dunque può essere letto con profitto da chiunque. Resta però un nodo di fondo: Alain Caillé propone una scuola e un’università che puntino alla relativizzazione non solo delle conoscenze, ma anche delle tradizioni nazionali. Il che in un paese centralizzatore e repubblicano come la Francia, può anche essere giusto. Ma come fare, dove queste tradizioni sono già deboli? Come in Italia, ad esempio? Non è un problema da poco.
Consigliamo ai cultori (e non) del pensiero tradizionalista di abbonarsi agli “Anales de la Fundacìon Francisco Elìas de Tejada” ( José Abascal, 38 - 28003 Madrid - Spagna – tel. 915941913). Per quale ragione? Si tratta di una pubblicazione annuale seria, ricca e documentata, che può far scoprire, anche al lettore solo intellettualmente curioso, le correnti più brillanti del tradizionalismo spagnolo e latinoamericano. Il presidente della Fondazione De Tejada è Juan Vallet de Gotysolo. Sull’ultimo numero (año XI-2005), si veda l’ottimo articolo di Miguel Ayuso - professore di diritto costituzionale e segretario della Fondazione - dedicato alla costituzione europea, come deteriore esempio di costruttivisno sociologico e giuridico (“Constitución” y “Nación”: una relación dialéctica con la tradición” como clave, pp. 115-126).
Sull’ultimo fascicolo, come sempre tutto da leggere, del “Journal of Economic Issues” (vol. XL, n. 3 , September 2006 – radksso@n.msu.edu ), si veda in particolare l’ intrigante articolo di Jim Peach e William M. Dugger, An Intellectual History of Abundance (pp. 693-706), dove è ricostruito il profilo di “abundance economists” come Smith, Marx, Veblen, Keynes e altri “istituzionalisti” nel tentativo (non sempre convincente) di opporli ai teorici della scarsità dell’ “economia ortodossa” di matrice neoclassica.
Rimanendo nell’ambito dell’economia, o meglio dell’alto giornalismo economico, ricordiamo l’uscita dell’ultimo numero di “Finanza Italiana” (numero 9-10, Settembre-Ottobre 2006 - Via Monte Santo, 10/A - 00195 Roma - tel. 06 3701805 - fax 06 3724867 ). Giunta al ventitreesimo anni di vita e diretta dal bravissimo Giorgio Vitangeli, suo fondatore, “Finanza Italiana” è una guida indispensabile per scoprire quel che si muove dietro le quinte dei mercati nazionali e internazionali. Si vedano in particolare l’articolo di Franco Lattanzi ( Il dilemma di Bernanke: alzare o abbassare i tassi?, pp. 2-4) e l’ottima recensione di Giorgio Vitangeli al libro di Giovanni Magnifico, "L’Euro, ragioni e lezioni di un successo sofferto" (Andare oltre Mastricht, pp. 20-23).
Tutto dal leggere anche l’ultimo numero di “Eléments” (n. 122, autunno 2006 - http://www.labyrinthe.fr/). Si segnala in particolare il corposo dossier sugli Stati Uniti posti davanti alle nuove fratture geostrategiche (De Caracas à Beyrout… Sale Temps pour l’Oncle Sam, pp. 22-39): articoli di Michel Lhomme, Ludovic Maubreuil e un lungo e interessante confronto intellettuale tra Alain de Benoist e Alberto Buela, filosofo argentino e specialista di questioni geopolitiche, pp. 30-39). Come non è da perdere, nell’altra sezione della rivista (“Débat”, pp. 44-59), la lunga intervista a Pietro Barcellona: un eccellente filosofo del diritto. Un “greco di Sicilia”, con evidenti frequentazioni marxiane. Ma che non ha preclusioni ideologiche e che ama dipingere. E anche bene… Come mostra l’iconografia che correda l’intervista. Uno dei meriti di Alain de Benoist, è sicuramente quello, di attirare intorno a sé le intelligenze più libero del nostro difficile tempo.
Una lettura da non perdere è quella dell’articolo di Stefan Durand sull’ “islamofascismo”, pubblicato nell’ultimo numero de “Le Monde diplomatique il manifesto” (n. 11, novembre 2006, pp. 8-9, www.ilmanifesto.it/Mondediplo/ ). Secondo lo studioso, si tratta di un concetto puramente strumentale e funzionale all’espansionismo americano, mascherato da “guerra mondiale contro il terrorismo”. Dal momento che “sulla base delle definizioni teoriche tradizionali formulate dagli studiosi del fascismo (Hannah Arendt, Renzo De Felice, Stanley Payne o Robert Paxton, ci si rende conto che nessuno dei movimenti islamici raggruppati dal presidente Bush sotto l’espressione ‘islamo-fascismo’ corrisponde a quei criteri” (p. 8).
Di particolare interesse il focus del fascicolo appena uscito di “Italicum” (Settembre-Ottobre 2006, pp. 3-10 - http://www.centroitalicum.it/ - posta@centroitalicum.it ), dedicato all’ Età delle post-ideologie (articoli di Adriano Segatori, Luca Rimbotti, e interviste a Costanzo Preve e al poliedrico editore Eduardo Zarelli). Ottimi i due editoriali di Enzo Cipriano e Luigi Tedeschi, rispettivamente dedicati agli ultimi fatti e fattacci della politica italiana e alla legge finanziaria.
Si segnala sull’ultimo fascicolo di “Diorama Letterario” (n. 279 - Settembre-Ottobre 2006, pp. 29-32 - http://www.diorama.it/ - posta@diorama.it) la recensione a cura di Emmanuel Levy, al bellissimo libro di Eric Werner, L’anteguerra civile (Edizioni Settimo Sigillo, Roma 2004 - ordini@libreriaeuropa.ithttp://www.libreriaeuropa.it/).
Ricordiamo infine l’uscita di “Letteratura - Tradizione” (n. 40, Settembre 2006 - info@eliopolisedizioni.it ), che chiude l’argomento “Memoria Storica” della destra. Ben diretto, come il precedente n. 39 da Giano Accame, il fascicolo ospita scritti di Bozzi Sentieri, Siena, de Turris, Anonimo Veneziano, Vaj, Pantano, Bruni, Prizzi, Colla, Vittori, Nistri, Mecenate, Del Ponte, Bichiri, Chiostri, Bernardi Guardi. Si segnala anche l’ampia sezione dedicata alla Fondazione Evola, a cura di Marco Iacona e Giovanni Sessa (pp. 28-29).

Carlo Gambescia

Nessun commento:

Posta un commento