Oggi lasciamo la parola a un uomo coraggioso: Volodymyr Zelensky.
Su questa breve lettera, sobria ma efficace, in Italia si è polemizzato a lungo, ancora prima di conoscerne i contenuti. Come nostro solito.
Dispiace dirlo, ma se l’Italia si fosse trovata nelle stesse condizioni del popolo ucraino, di nazione aggredita, sarebbe già crollata e inginocchiata ai piedi del vincitore.
Il popolo ucraino, per secoli diviso come quello italiano, sta invece scrivendo una bella pagina di storia.
L’Ucraina resiste.
Onore a Volodymyr Zelensky e al grande popolo ucraino.
Carlo Gambescia
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Cari partecipanti, organizzatori e ospiti del festival!
Da più di sette decenni, il festival di Sanremo si sente in tutto il mondo. Si sente la sua voce, la sua bellezza, la sua magia, la sua vittoria. Ogni anno sulle rive del Mar Ligure vince la canzone. Vincono la cultura e l’arte. La Musica vince! E questa è una delle migliori creazioni della civiltà umana.
Sfortunatamente, per tutto il tempo della sua esistenza, l’umanità ha creato non solo cose belle. E purtroppo oggi nel mio paese si sentono spari ed esplosioni. Ma l’Ucraina sicuramente vincerà questa guerra. Vincerà insieme al mondo libero. Vincerà grazie alla voce della libertà, della democrazia e, certamente, della cultura.
Ringrazio il popolo italiano e i suoi leader che insieme all’Ucraina avvicinate questa vittoria.
Auguro il successo a tutti i finalisti e dal profondo del mio cuore voglio invitare i vincitori di quest’anno a Kyiv, in Ucraina, nel Giorno della Vittoria. Nel Giorno della nostra Vittoria!
Questa Vittoria oggi viene creata e ottenuta in condizioni estremamente difficili. Grazie ai nostri difensori! Grazie al loro coraggio, indomabilità, invincibilità. Centinaia di canzoni sono già state scritte su questo, e ne ascolterete una oggi.
E sono sicuro che un giorno ascolteremo tutti insieme la nostra canzone della vittoria!
Cordiali saluti
Volodymyr Zelensky
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