Da anni seguo la politica italiana, come studioso e giornalista, e devo ammettere che ormai si è tramutata in un discorso pubblico sull’inessenziale. Si parla di ciò che non è importante. Sicché, alla fin fine, si parla solo del nulla.
Di chi è la colpa? Difficile dire. Negli anni si è imposta, a destra come a sinistra, la routinizzazione della politica. Detto altrimenti, il vivere al giornata.
Ma come, si dirà, la questione ecologica, i diritti delle minoranze, le tematiche di genere, non sono forse grandi battaglie ideali? Essenziali? Lo sono ma all’interno di ciò che si può chiamare la difesa dell’ individualismo protetto.
Una difesa che consiste nella caccia alla moltiplicazione delle risorse pubbliche per assistere un individuo che pretende i benefici del socialismo, rifiutando di pagarne il conto. Insomma, senza badare alle tasse che cresceranno, alla diminuzione della libertà individuale, ai conflitti tra i più diversi gruppi di assistiti dalle burocrazie specializzate.
Pertanto della battaglia ideale, di cui sopra, c’è molto poco nel quotidiano conflitto, ormai routinizzato, per la selvaggia redistribuzione delle risorse pubbliche. Si chiama anche liberal-socialismo: non è liberalismo, non è socialismo. Siamo dinanzi a un mostruoso ibrido, al fondo statalista, che si nutre dei capricci di un individuo piagnucoloso, lontano anni luce dall’individuo eroico, che senza saperlo ha edificato la società liberale senza nessun altro aggettivo.
Questo gretto do ut des distoglie l’attenzione dalle vere battaglie di principio in difesa non dell’individualismo protetto ma dell’individuo in quanto tale. Insomma, da ciò che è essenziale.
Si prenda la questione degli anarchici e del 41 bis, si parla di che cosa? Di un documento classificato che non si doveva divulgare né in parlamento né altrove. Di qui infinite discussioni, su chi abbia “passato” a chi, eccetera, eccetera. Ovviamente, la ricerca del cavillo da parte della sinistra, non assolve la destra che non doveva divulgare e che invece ha divulgato. Però non è questo il punto. Di che cosa si dovrebbe parlare allora? Di ciò che è essenziale: la natura rieducativa o punitiva della pena… Sono queste le vere questioni che riguardano l’individuo in quanto tale. E invece no, bla bla bla…
Altra questione, il federalismo. Oggi si discute dell’autonomia regionale sanitaria rilanciata dalla destra, che invece secondo la sinistra spaccherebbe l’Italia. Si parla del nulla. Di che cosa invece si dovrebbe parlare? Dell’ essenziale: del fatto che il federalismo sanitario, per chiamare le cose con il loro nome,comporta sempre una doppia tassazione dello stato e delle regioni. Quindi si spremono i cittadini due volte: come siciliani (per dire) e come italiani. Il federalismo fiscale è una truffa. Di questo si dovrebbe parlare. Di ciò che minaccia la libertà dell’individuo in quanto tale. E invece no, bla bla bla…
E così via… Massacrando il liberalismo in nome del liberal-socialismo. Che malinconia.
Carlo Gambescia
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