martedì 7 febbraio 2023

Traditori di tutti

 


 

 L’Italia sta veramente dalla parte dell’Ucraina? Si dice che abbia ceduto armi a Kiev. Ma a dirlo in modo polemico sono i pacifisti, per i quali anche uno spillo è un cannone. Giorgia Meloni, nonostante le promesse, ancora non si è recata in Ucraina. E oggi, da ultimo, si apprende che a Sanremo Amadeus leggerà un messaggio del Presidente Zelensky. Quindi non ci sarà alcun video.


Certo, si dirà che si tratta di un dettaglio comunicativo e che i problemi sono altri. Inoltre sembra che la scelta di tenere un basso profilo sia dello stesso presidente ucraino.

Per quale ragione? Probabilmente perché seccato dalle polemiche italiane sollevate dai filorussi e dalla passività dei prorussi. Sembra vi sia stata addirittura una trattativa tra la Rai e Kiev. Solite tortuosità italiane. E si parla anche di una possibile censura sul testo che verrà inviato. O comunque di una sua valutazione preventiva.

Che dire? Al posto di Zelensky avremmo passato la mano. Purtroppo, l’Ucraina ha necessità di alleati in Occidente, di qui il famigerato buon viso (ucraino) a cattivo gioco (degli italiani).

La politica estera italiana, basta sfogliare qualsiasi manuale storico in argomento, è sempre stata accusata di doppiezza. I politici italiani, anche a distanza di un secolo (si leggano ad esempio le memorie di Bismarck e di Kissinger) sono giudicati fumosi, sleali, inaffidabili. Insomma, i giudizi negativi non mutano.

Si pensi al comportamento della Meloni. Se ci si passa il gioco (versificato) di parole, in Rai non si muove foglia che il governo non voglia. Eppure questa volta, che serviva una risposta politica chiara e netta, il governo non ha mosso foglia, per non inimicarsi Mosca e i filorussi italiani. Il silenzio è d’oro… Quando fa comodo.

Così vanno le cose. Forti con i deboli (Zelensky), deboli con i forti (Russia). Questa è l’Italia, anno di grazia 2023. Ma potremmo essere anche  nel 1940 (pugnalata alla schiena alla Francia) o  nel 1914 (finta neutralità).

Insomma, traditori di tutti…

Carlo Gambescia

 

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