domenica 9 gennaio 2022

La conferma della Gazzetta Ufficiale: vaccinati e non vaccinati pari sono


 

Avevamo posto il problema l’altro ieri (*). Quale? Quello della punitiva omologazione dei vaccinati ai non vaccinati. Ieri è giunta la conferma della Gazzetta Ufficiale. Si legga qui:

«Sanzione di 100 euro per gli over 50 che, alla data del prossimo 1 febbraio, non hanno iniziato il ciclo vaccinale primario; che, a decorrere dall’1 febbraio, non hanno completato il “ciclo vaccinale primario”; o che, a partire sempre dal 1 febbraio, non hanno fatto “la dose di richiamo successiva al ciclo vaccinale primario entro i termini di validità delle certificazioni verdi”. Lo indica il decreto legge pubblicato nella notte in Gazzetta Ufficiale che stabilisce anche come i destinatari dell’avviso di avvio del provvedimento sanzionatorio abbiano 10 giorni di tempo dalla ricezione per comunicare alla Asl “l’eventuale certificazione relativa al differimento o all’esenzione dall’obbligo vaccinale, ovvero altra ragione di assoluta e oggettiva impossibilità”» (*).

Insomma, chi si è vaccinato è messo vigliaccamente sullo stesso piano di chi non si è vaccinato. E di conseguenza viene sanzionato. Come dire? Todos  No Vax… Così tutto è più semplice per una burocrazia assetata di soldi, regole minuziose e soffocanti,  e per giunta inefficiente,  come quella delle Asl.

Ecco, tra l’altro, un ottimo esempio di riconoscenza da parte dello stato.

Si rifletta sul seguente punto: la riconoscenza e la gratitudine sono virtù rare nei rapporti privati, figurarsi nelle relazioni pubbliche tra stato e cittadino: tra il mostro gelido che ha sempre ragione e un atomo sociale qualunque, il cittadino appunto. Considerato dallo stato sempre colpevole, anzi presuntivamente colpevole. Si pensi solo alla legislazione fiscale italiana. Ma anche su quella penale ci sarebbe da dire…

Attenzione, non si tratta di riorganizzare i rapporti tra cittadino e stato, se si vuole, umanizzarli, come scrivono le anime belle dell’ “I care” liberalsocialista o socialdemocratico. Evocando, a sproposito, il senso di umanità, occasionale, di questo o quel funzionario. Oppure, ancora peggio, di cercare la scappatoia personale imboccando la strada della resilienza, da parte di un cittadino umiliato, che va dalla corruzione all’alcolismo e talvolta al suicidio, come nell’ex Unione Sovietica.

Lo stato sociale è così. Un mostro gelido, che opprime. Non esiste via di scampo. Se non quella di ridurne il ruolo ai minimi termini. Quindi sanità privata, impresa privata, mano invisibile degli interessi e dei valori individuali, eccetera, eccetera.

Certo, si rischia, perché viene meno la stampella del welfare pubblico. Ma la libertà ha un prezzo. Dopo, i pochi disadattati pagheranno per i molti adattati, mentre, oggi, sono i molti adattati a pagare per i pochi disadattati. Quel che diciamo può apparire crudele, ma si deve prendere atto che non possono “vincere” tutti.  E per giunta, anche se talvolta non decisivo (qui l'adattamento però),  senza alcun merito.

 Inoltre, non è detto che non possa esistere un welfare privato, rivolto ai disadattati, frutto però di scelte individuali, dalla carità alla beneficenza, e non di obblighi di legge, produttivi di vincoli burocratici che mettono tutti sullo stesso piano a prescindere dal merito. Come nel caso, per tornare sul punto, dei vaccinati e dei non vaccinati.

Si dirà che questa è una situazione di emergenza. Emergenza che dura da due anni? E che rischia di non vedere mai la parola fine? Bah… Come diceva Totò? “Ma mi faccia il piacere!”.

Sul punto, per tornare seri, si legga il volume di Pitirim A. Sorokin, un grandissimo sociologo del Novecento, sul totalitarismo, uscito per Linea Press, curato con l’amico Carlo Pompei (***).

Sorokin, prova, storicamente e sociologicamente, come la riposta statale alle emergenze (da un terremoto a un guerra, da un’epidemia a una rivoluzione) sia destinata, una volta “partita”, a non fermarsi più.

Non esistono solo il totalitarismo fascista o comunista, ma anche quello welfarista, socialdemocratico o liberalsocialista, ancora più opprimente, come tutti stanno scoprendo, quando frutto di un’ emergenza dilatatasi fino a sconfinare in una specie di psicosi collettiva.

Una situazione aberrante che si nutre del determinante contributo di un cittadino, impaurito, angosciato, ridotto a un grumo di nervi che implora salvezza e chiarezza da uno stato costitutivamente incapace di dare un risposta che non sia quella, come dice Carlo Pompei, del “credere, ubbidire, subire”.

Si dirà che totalitarismo è parola grossa. Perché non c’è ancora in giro nessuna polizia politica, nessun partito unico, eccetera, eccetera.

Bah… Decida il lettore.

Carlo Gambescia

(*) Qui: https://cargambesciametapolitics.altervista.org/obbligo-vaccinale-pure-la-multa/ .

(**) Qui il testo Ansa: https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2022/01/08/multa-a-over-50-no-vax-10-giorni-per-comunicare-esenzione_2b5a60d6-bff1-4dc8-8ff8-ad69a3e7fd6e.html . Qui la Gazzetta Ufficiale (Art. 4-sexies, Sanzioni pecuniarie): https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2022-01-07&atto.codiceRedazionale=22G00002&elenco30giorni=false

(***) Il testo di Sorokin è scaricabile gratuitamente qui: https://carlogambesciametapolitics2puntozero.blogspot.com/2020/06/pitirim-a.html .   E qui: http://linea.altervista.org/blog/downloads/numero-8-2020-allegato-totalitarismo-p-a-sorokin/?fbclid=IwAR156cdn4bxDoiYLXe_bUXNk6VfwPdtfR2Zlv3vvJ72LPH5YlF1l3rbLKY  

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