martedì 10 dicembre 2019

Che cos’è il cattocomunismo
Mattarella e “l’evasione fiscale indecente”…




Cattocomunismo. Il termine fu coniato da Augusto Del Noce, al quale dedicò addirittura un libro (Il cattolico comunista). Il grande filosofo cattolico scorgeva nel fenomeno  una "profanizzazione"  della politica in termini di  passaggio a un  progressismo di principio, attento solo ai bisogni materiali, affossatore  di  qualunque “idealità,  a destra come a sinistra.

Sfuggì però a Del Noce l’aspetto fondamentale, e molto pericoloso, socialmente pericoloso, del cattocomunismo. Quale? Il costruttivismo. Ossia la pretesa, attraverso il massiccio intervento  dello stato,  di riformare a fondo la società in chiave solidarista e  welfarista.  Insomma, Il  Cristo del  Vangelo più il  Marx dei Manoscritti economico-filosofici.
Di qui però la necessità di un’ elevata pressione fiscale e soprattutto di giustificarla. Il cattocomunista, in genere un ex politico proveniente dalla sinistra democristiana o dal vecchio partito comunista,  è uno strenuo difensore  della Guardia di Finanza.  Insomma, della repressione  durissima dei reati fiscali. Ovviamente, il cattocomunista deve ricorrere sempre a una giustificazione morale-funzionale:  "Se tutti pagassero le tasse, tutti pagheremmo meno",  "avremmo più servizi", gli asini un giorno voleranno,  eccetera, eccetera.

In realtà si tratta di una bugia, come abbiamo scritto più volte (*). E non intendiamo tornare sull’argomento.
Sergio  Mattarella, il nostro Presidente della Repubblica,  è tra i maggiori esponenti dell'ideologia cattocomunista.  Per il Quirinale “l’evasione fiscale è indecente”.  Nelle  dichiarazioni di ieri, si ripetono più o meno  le solite  zuccherose  formulazioni lessicali  per indorare la pillola  della tosatura fiscale (**). 
A  riprova di come il cattocomunismo sia ancora vivo e lotti insieme alla sinistra, cattolica e post-comunista ( o tuttora comunista),  si vedano le prime pagine di “Repubblica”,  “Manifesto”, “Avvenire”.  Che oggi,  rispetto a tutti gli altri giornali, hanno assegnato evidenza assoluta alle esternazioni cattocomuniste di Mattarella. Probabilmente  sotto c'è  un problema di mentalità politica e culturale,  dura a morire.
Il Pd  in particolare sembra tuttora essere immerso nelle stagnanti acque di una arcaicità fiscale  che non permette alla sinistra uscire da certi schemi welfaristi che penalizzano la crescita economica. Tradotto: non volendo abbassare le tasse, si ricicla   la storiella  del "pagare tutti, pagare meno". Roba da spot pubblicitario alla Totti.              
Il costruttivismo cattocomunista  in chiave fiscalista  è il principale nemico del mercato e della produttività economica. E di sicuro, non si può contrattaccare puntando sul costruttivismo  di marca fascista, o genericamente conservatore,  altrettanto statalista quanto quello della sinistra.  
Insomma, destra e sinistra, in Italia, per ora, pari sono. E  Mattarella non è che è una specie di ciliegina sulla torta costruttivista.  Pardon, cattocomunista

Carlo Gambescia