sabato 21 dicembre 2019

Il ritorno dei  “Soliti ignoti”…

Al pubblico dell’ Ambra  piacciono,  gli applausi si sono sprecati.  Effettivamente la prima versione teatrale  dei  “Soliti ignoti”,  film cult di Monicelli,  cult però per le generazioni nate  fino agli anni  Settanta (millennial e pre-millennial ormai ignorano perfino Totò),  ha ritmo ed eleganza. 
I tempi teatrali, impongono  scelte che talvolta  menomano.  Ottimo quindi  l'adattamento di Antonio Grosso e Pier Paolo Piciarelli.  Bravissimi  tutti  gli attori,   
Vinicio Marchioni, riflessivo regista,  nonché come interprete già grandissimo delinquente acculturato in “Scialla”,   non fa rimpiangere Marcello  Mastroianni. Anzi, fa di più, perché  dona al personaggio del fotografo rovinato, Tiberio Braschi, quel pizzico di  vitalità che non guasta.  Giuseppe Zeno, “Beppe er Pantera”,  invece conferisce al pugile sfortunato stupori e dubbi dell’anima,  ignoti al pur grandissimo Vittorio Gassman.  
Giusto ricordare l'intero cast. Composto di  attori  capaci  di conferire un tocco personale ai personaggi.  Come dire? Chiedendo scusa a Marx, di attingere a un plusvalore interpretativo individuale che rende la rivisitazione un unicum: Ivano Schiavi (Dante Cruciani), Salvatore Caruso  (Capannelle), Vito Facciolla (Ferribotte), Augusto Fornari (Cosimo), Antonio Grosso (Mario),  Marilena Anniballi (Carmela e Nicoletta).
Quale potrebbe perciò essere la cifra  particolare,  se si vuole il plusvalore collettivo, di questa rilettura teatrale, fortemente voluta Marchioni?  Quella di un' Italia che viene dopo l’Italia dei “Soliti ignoti” e che quindi  non può essere, sociologicamente parlando,  la lettura  dell’Italia coeva al film.   Monicelli, una specie di trotskista depresso prestato al cinema, bravissimo per carità,  perseverò fino alla morte nel rimpiangere  “la rivoluzione tradita”.  I  “Soliti Ignoti”, di Marchioni invece sono post-ideologici: non rimpiangono e non celebrano, perseguono la verità effettuale.  Come era quell’Italia. Punto. 
A Trotsky sostituiscono Machiavelli. Che fu anche buon commediografo. Ma questa è un' altra storia... 
Carlo Gambescia

Per tutto il periodo natalizio  lo spettacolo resterà in cartellone all'Ambra Jovinelli di Roma.  Ultima replica il 6 gennaio.  Poi Tournée nazionale  Per ulteriori informazioni: https://www.ambrajovinelli.org/it/i-soliti-ignoti/                              

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