domenica 3 febbraio 2019

L' Italia, unico tra  i  paesi  UE, blocca  la  proposta di compromesso sul Venezuela
Estoy con Guaidò





Incredibile. Fascisti e comunisti,  regolarmente sbattono in faccia ai liberali, che i “loro regimi” non devono  essere giudicati per quello che hanno provocato ( solo guerra,  rovina e  miserie), ma per ciò a cui nobilmente hanno aspirato e  aspirano  (la liberazione dell’umanità dal dominio dell’economia capitalistica). 
Perfetto. Però quando liberali oppongono  ai fascisti e comunisti, corroborando con i dati, come nel liberalismo, di fatto,  utopia  (nobilità dei propositi) e realtà (pace e benessere), coincidano,  i “liberatori”,   oppongono la tesi che  gli ideali  liberali  non sono nobili e i risultati contrari alle aspettative. 
Si assiste al paradosso, che due dottrine politiche, che hanno  funestato il XX secolo, si permettono il lusso di criticare chi ha difeso popolazioni inermi, raccolti i cocci ( i“loro”), e ricostruito la civiltà europea e occidentale, coniugando a differenza di fascisti e comunisti,  libertà ed eguaglianza.
A questo pensavo, a proposito dell’ atteggiamento assunto dall’Italia  verso il riconoscimento di Guaidò.  Posizione distinta  persino dal rifiuto di  una soluzione di compromesso, come quella UE di una  sua presidenza a interim  fino alle elezioni,  (*).
Al di là delle chiacchiere, quando fanno comodo ovviamente,  sulla non interferenza, le procedure costituzionali ( tra l’altro già abbondantemente violate dal dittatore e affamatore venezuelano), eccetera, eccetera,  eccetera,  l’Italia  parla la stessa lingua di legno di Putin, di Maduro  e di altri dittatori, rossi o neri che siano.  Ciò significa che il nostro Paese si è messo su una cattiva strada e che, soprattutto, anche i populisti italiani, ragionano come i comunisti e i fascisti, di cui sopra,  nemici  della democrazia liberale  e  sempre pronti a negare ogni evidenza. 
Certo, da un punto di vista formale, Guaidò  sembra forzare la situazione. E va anche  notato che l’atteggiamento di sostegno dell’amministrazione Trump ha assunto toni sprezzanti. Però, ora,  il problema principale è quello di favorire la  liberazione del  popolo venezuelano dalla dittatura  rossa. A ogni costo. Sea como sea...
Ragionare come ragiona  il  Governo giallo-verde italiano, significa solo continuare a difendere le ragioni utopiche del comunismo e del fascismo, reincarnatesi nel populismo. E, cosa gravissima, vuol dire disconoscere quella sintesi tra utopia e libertà, che innerva, di fatto,  il liberalismo: sintesi imperfetta, come tutte le cose umane, ma stando ai risultati, molto  al di sopra delle utopie fasciste e comuniste.  E oggi, ripetiamo, populiste.
Sì, yo estoy con Guaidò. 

Carlo Gambescia        
  


(*)  «L'Italia ieri è stato l'unico Paese dei 28 a bloccare una proposta di compromesso Ue sul Venezuela, avanzata dalla ministra degli Esteri svedese Margot Wallstrom, con cui si accettava il ruolo di Juan Guaidò come presidente ad interim fino a nuove elezioni. La discussione è avvenuta alla riunione dei capi delle diplomazie Ue a Bucarest. La notizia è stata diffusa dall'agenzia spagnola Europapress e confermata all'ANSA da fonti diplomatiche europee. Non si sarebbe trattato di un riconoscimento formale di Guaidò, ma implicito.»  (http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2019/02/01/venezuela-guaido-70-giovani-uccisi-in-una-settimana-_2a8a91f0-4c42-4d11-9501-0359b7d9d2ff.html