mercoledì 13 febbraio 2019

Era ora. L’ Europa si è accorta che Conte è un burattino
Viva l’Italia, ma senza fili...



I giornali di oggi, a parte  “Stampa” e  “Repubblica”( ci pare) oscurano o minimizzano la figuraccia di Conte a Strasburgo.  In realtà, come non definire  sacrosanta l'accusa, rivolta al Presidente del Consiglio,  di essere il  “burattino di Salvini e Di Maio”?  Davanti all’ennesimo discorso all’insegna della purissima  aria fritta? E attenzione, l'irritazione  verso  Conte, a dir poco dilatorio e superficiale, diremmo,  "come da contratto", sembra  condivisa perfino dalle guide alle visite turistiche alla Cattedrale di Strasburgo. Altro che socialisti e liberali. E' l'intero Parlamento europeo a non poterne più. Ovviamente, per Salvini e Di Maio sono "euroburocrati"  anche i parlamentari europei. Il fatto che siano liberamente eletti per loro è un semplice   dettaglio. 
Certo, può  non  far piacere, perché  di epiteto si tratta. Così si offende anche l’Italia.   Ma, piaccia o meno,  descrive in modo fotografico  la situazione di isolamento in cui  è finito il nostro Paese.   Probabilmente, in Europa, non si definiva un leader italiano in modo così dispregiativo  dai tempi della Repubblica di Salò, una della pagine più buie dell’intera storia dell’Italia unita, quando Mussolini veniva liquidato dalla propaganda alleata come “burattino di Hitler”. Ed era la verità.  
Ma  nelle pagine della  “Stampa” e della   “Repubblica”  il lettore non troverà alcun  accenno al parallelo storico ricordato.  Anche chi critica il Governo giallo-verde non sembra rendersi conto, probabilmente a causa del riflesso condizionato di un malinteso patriottismo,  della gravità, diremmo quasi unicità, della situazione: un Presidente del Consiglio (fino a otto mesi perfetto sconosciuto), privo di qualsiasi autorità,  comandato a bacchetta da un Giostraio Mancato e da un Trascorso Bibitaro allo stadio.  Tre nullità che stanno distruggendo l’ Italia.  Mussolini, politicamente parlando,  al confronto era un genio, malefico, ma un genio.
La stampa italiana dovrebbe perciò cominciare a fare il proprio lavoro e  attaccare regolarmente, ogni santo giorno, un governo di incapaci che rischia di condurre l’Italia alla rovina.   E invece si cincischia. O si corre dietro alle bufale  dei Social.
L’Italia è stata offesa, si legge. Ma come  può preso sul serio un Paese,  dove  a proposito della Tav, un simbolo della modernità, si parla  di passo indietro?  O addirittura di indire  un referendum per la serie votiamo se la Terra è piatta o meno?  
Ed è perciò scontato che un Presidente del Consiglio, i cui fili sono mossi da due Vice Presidenti, venga considerato e liquidato pubblicamente come un burattino. Piaccia o meno, ma la verità si vendica sempre. 
Viva l’Italia, ma senza fili.


Carlo Gambescia