giovedì 3 gennaio 2019

Sindaci contro il  Decreto Sicurezza 
Gli agenti del caos:  Salvini, Di Maio e… Mattarella


Alcuni giorni  fa abbiamo definito Salvini e Di Maio agenti del caos (*). Cosa volevamo dire, più di preciso? Che l’agente del caos  è colui che sul piano politico, in modo spesso inconsapevole,  determina  il disordine sociale, pur dichiarando di volere imporre o rispettare  l’ordine.
Sotto questo aspetto, non poteva non portare al caos,   l’idea scellerata, da parte dei populisti al governo, di voler imporre un provvedimento razzista, come il Decreto Sicurezza, contrario alla Costituzione,  quindi inevitabilmente  destinato a far nascere contrasti tra le forze politiche. Come sta regolarmente avvenendo con   la rivolta  dei Sindaci, a partire da Orlando e  De Magistris.
Un passo indietro, per evitare accuse di depistamento:   i Sindaci di Palermo e Napoli ( e ne stanno seguendo anche altri) hanno ragione. Il Decreto  Sicurezza è contrario all’articolo 10 della Costituzione.  Quindi quella legge, prima della promulgazione,  doveva essere rinviata alle Camere, con messaggio  motivato,  dal Presidente della Repubblica Mattarella.
E qui torniamo sul punto  “agenti del caos”.  La sede per contrastare una legge  razzista, semplificando, era il Quirinale. Ora invece, i simpatizzanti di Salvini, anche di alto livello, come il magistrato Nordio, oggi sul “Messaggero”,  hanno facile gioco, dal punto di vista del diritto positivo,  nel rinfacciare a Orlando e De Magistris che alle leggi, regolarmente approvate dal Parlamento e promulgate dal Presidente della Repubblica, si deve ubbidire.
Dove  andiamo a parare? Cosa vogliamo dire?   Che il caos  amministrativo ( ma non solo, ovviamente)  che  rischia  di travolgere le politiche sull’immigrazione,  ha come responsabili non solo Salvini e Di Maio,   ma  anche il Presidente Mattarella, che aveva gli strumenti formali per opporsi o quanto meno per sollevare il caso politico davanti alle Camere.  
Ieri sul “Foglio” si celebrava  il discorso di  fine anno   del Presidente, tra l’altro chiosandolo nei punti criptici. Un momento:  se si è chiari le glosse non servono. O no?  Insomma, perché difendere  una zuppetta dolciastra?  Solo chiacchiere e  neppure  distintivo: quell’articolo 74 della Costituzione che  avrebbe  potuto impedire ciò che ora invece rischia di  accadere…
Un’ultima cosa:  di regola,  gli agenti del caos,  una volta  assolto, per così dire,   il  compito,  sono sostituiti da coloro che l’ordine  lo impongono per davvero. Ad esempio,  Vittorio Emanuele III,  Nitti, Bonomi e Facta, furono agenti del caos. Mentre il vero  “agente dell’ordine” fu Mussolini…  
E con questo crediamo di aver detto tutto.


Carlo Gambescia